Milano, nei parchi e alle fermate anche il fumo è distanziato: dal 19 gennaio il divieto di “bionde” a meno di 10 metri da altri

Milano, nei parchi e alle fermate anche il fumo è distanziato: dal 19 gennaio il divieto di “bionde” a meno di 10 metri da altri
di Simona Romanò
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Mercoledì 23 Dicembre 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 09:21

Non solo il Covid, ma anche la sigaretta costringe al distanziamento sociale. Si dovrà fumare isolati da tutti, anche all’aria aperta. Perché Milano, dal 19 gennaio 2021 (la data, fissata al 1° gennaio, slitta per questioni burocratiche), mette al bando le bionde all’aperto, almeno in alcuni luoghi pubblici. Sarà proibito fumare - per incorrere in una multa da almeno 40 euro - nei parchi e alle fermate dei mezzi di trasporto se c’è qualcuno nel raggio di 10 metri; nei cimiteri e sugli spalti delle arene e degli stadi, compreso San Siro, che diventerà smoking free. È già previsto il divieto nelle aree gioco dei bambini e in quelle dei cani.

Sarà vita dura per i fumatori più incalliti, quelli che non rinunciano a una sigaretta in nessuna situazione, a costo di intossicare chi gli è vicino, che invece non è ostaggio del tabacco. E anche quando vengono ripresi dai malcapitati vicini che iniziano a tossire, non mollano la bionda, se non con una smorfia di disappunto. Niente più «per favore, può spegnere la sigaretta». Lo ha deciso Palazzo Marino con l’approvazione del regolamento “Aria”.

Ed è solo il primo passo verso una città no-smoking. Dal 1° gennaio 2025, infatti, le sigarette sono abolite in tutte le aree pubbliche all’aperto (strade e piazze comprese), sempre a distanza di 10 metri da qualcuno.

È vero che i tabagisti non andranno in giro con il metro, però l’obiettivo è quello di educarli. «Così da tutelare i polmoni dei cittadini dal fumo passivo negli spazi di tutti, frequentati anche dai minori», precisa l’assessore alla Mobilità Marco Granelli. «A maggior ragione adesso, in piena pandemia, ci deve essere una spinta ulteriore per migliorare la salute e fare prevenzione», aggiunge. «Abbiamo trovato un punto di equilibrio rispetto ad altre città a livello internazionali, come New York, dove il divieto è assolato all’aperto», spiega il capogruppo Pd Filippo Barberis, con «l’intento di promuovere una nuova cultura nei fumatori, per evitare che si accendano una sigaretta nelle zone all’aperto, ma affollate».

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