L'Ordine dei medici: «Indennizzo di Stato ai camici bianchi vittima di Covid, subito una legge»

L'Ordine dei medici: «Indennizzo di Stato ai camici bianchi vittima di Covid, subito una legge»
di Giammarco Oberto
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Giovedì 18 Giugno 2020, 06:00
È la stata la categoria che ha pagato il tributo più alto in termini di vite: 168 medici e 40 infermieri, la maggior parte in Lombardia. E i contagiati sono tantissimi: 28.603 operatori sanitari sull’intero territorio nazionale (secondo il bollettino dell’Istituto superiore di sanità del 10 giugno), con il 70% dei casi in Lombardia. Un esercito di persone quasi sempre senza nome falcidiate dal Covid, “militi ignoti” per i quali adesso l’Ordine dei medici di Milano chiede «un indennizzo dallo Stato».

Il Consiglio dell’Ordine ha varato una mozione che chiede una legge urgente in favore dei camici bianchi che hanno pagato di persona la fedeltà alla loro missione nei mesi più caldi della crisi Covid. «Hanno dato la vita o la loro salute per gli altri. Ora serve un riconoscimento dello Stato» afferma Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici di Milano. «Morire o essere feriti mentre si cerca di salvare gli altri e combattere un nemico invisibile: fare il medico nella pandemia è stato come affrontare un vero campo di battaglia. Crediamo che sia un motivo più che sufficiente per essere ricordati dallo Stato», sostiene l’Ordine dei medici meneghino.

«È una vera e propria richiesta di solidarietà sociale - chiarisce Rossi - lo Stato deve riconoscere concretamente il sacrificio di tutti i moderni militi ignoti che ormai da molti mesi hanno spontaneamente scelto di immolarsi, nonostante la mancanza di dispositivi di protezione individuali e nonostante la consapevolezza di esporsi ad un contatto diretto con il virus.
Ci sembra corretto che si risarciscano i superstiti di chi ha perso la vita o direttamente chi ha contratto il virus con conseguenti lesioni permanenti». «I medici e tutti i sanitari sono già stati etichettati come eroi, anche se nella concretezza della realtà con pochi onori - osserva Giuseppe Deleo, consigliere dell’Ordine e medico legale - questi sanitari, in un numero tutt’altro che irrilevante, sono stati essi stessi vittime di questa malattia di cui ancora non conosciamo gli sviluppi futuri e le conseguenze a lungo termine».
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