Dehors subito concessi e niente tassa sul suolo: il piano del Comune per far ripartire i locali

Dehors subito concessi e niente tassa sul suolo: il piano del Comune per far ripartire i locali
di Simona Romanò
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Martedì 19 Maggio 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 10:04

Una città che vive all’aperto per convivere meglio con il virus. I ristoranti e i bar si allargano, a coso zero, sul suolo pubblico: sui marciapiedi, nei giardinetti, sui posteggi anche un po’ distanti dal locale. La Milano della Fase 2 si riempie quindi di sedie, tavolini e ombrelloni più che in passato, rigorosamente a distanza anti-Covid di almeno un metro; così si compensa, almeno in parte, la riduzione dei posti all’interno, che è inevitabile per assicurare il distanziamento sociale. La possibilità vale anche per i negozi, che possono allestire le bancarelle.

Lo scenario può avverarsi già fra poche settimane, perché Palazzo Marino dà il permesso grazie a un provvedimento approvato dal consiglio comunale. Le novità? I dehors spunteranno al posto dei parcheggi antistanti le attività; nelle piazze vicine; nelle aree verdi, ovviamente nel rispetto della vegetazione; davanti alla bottega del vicino, se il titolare è favorevole; nelle strade che momentaneamente possono essere pedonalizzate, anche solo in alcune fasce serali, lasciando sempre lo spazio per la corsia d’emergenza e l’accesso ai passi carrai. Chiaramente sono occupazioni momentanee quindi devono essere il più possibile “light” e facilmente removibili. Le autorizzazione saranno poi concesse a tempo di record, entro quindici giorni dalla richiesta, senza i vincoli della soprintendenza e azzerando il pagamento della tassa del suolo, mentre è sospesa fino a ottobre quella per i vecchi plateatici.

Una distesa di tavoli ordinati, ben apparecchiati, posati a macchia di leopardo, sempre in armonia con il contesto, potrebbe diventare l’immagine simbolo della nuova Milano da bere a da mangiare. Almeno fino al 31 ottobre. Poi, la delibera potrebbe essere estesa oppure rivista. Intanto, è scattata la corsa la corsa ai nuovi dehors, visti dai ristoratori come location sicure per bere un caffè sotto il sole, sorseggiare un aperitivo, mangiare un pizza. Alcuni luoghi di convivenza potrebbero essere l’Arco della Pace, oppure piazza XXV Aprile. Il Comune, però, invita gli esercenti «a stare attenti per evitare assembramenti». «È la strada giusta che tante città europee, come Parigi, Londra e Madrid, in questi giorni stanno prendendo – spiega l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, padre della delibera – la città deve vivere di più gli spazi pubblici e in sicurezza».

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