Il contagio si sarebbe diffuso prima fra i giovani specializzandi, poi fra medici e infermieri. Dall’ospedale fanno sapere che si tratta di numeri «contenuti» e di una «diffusione controllata». Anche perché ad aprile erano già stati fatti test sierologici e tamponi a tutti i sanitari. Fra fine maggio e inizio giugno sono stati fatti tamponi a 190 operatori dell’area oncoematologica e, fanno sapere da Niguarda, sono risultate positive al coronavirus 11 persone. Una volta rilevati i primi contagi, il tampone è stato fatto a tutto il personale (amministrativo incluso) del reparto, ma anche del day hospital e dell’ambulatorio, così come a tutti i pazienti e «non sono stati trovati altri casi positivi».
Il contagio del resto continua la sua frenata anche nella regione più colpita.
Ieri i nuovi casi sono 192 su quasi 10mila tamponi, contro i 194 del giorno precedente, certificati dalla metà dei tamponi(4488). Continua ad aumentare il numero dei guariti: 1199 in un giorno, contro i 263 delle 24 ore precedenti. I ricoveri in ospedale sono 2660 rispetto ai 2708 di lunedì (-48) e finalmente i ricoverati in terapia intensiva sono scesi sotto quota 100: 96, 11 in meno nelle ultime 24 ore. In leggero aumento invece i casi in provincia di Milano: 46 nelle ultime 24 ore, contro i 29 di lunedì. Milano città ha registrato 17 nuovi casi, contro i 15 il giorno prima. Ora i casi totali sono quasi diecimila.