Movida, scontro sugli orari in centro. Il Municipio 1: «Stop alle 0,30». Ristoratori all'attacco

Movida, scontro sugli orari in centro. Il Municipio 1: «Stop alle 0,30». Ristoratori all'attacco
di Simona Romanò
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Martedì 29 Giugno 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 30 Giugno, 12:55

Duro braccio di ferro per la movida, senza orari né regole, fra centro storico e locali. Il Municipio 1, con il suo presidente Fabio Arrigoni (Pd), lancia una crociata contro il divertimento molesto: il parlamentino ha approvato un documento per chiedere «la chiusura dei dehors alle 0,30 nelle serate di venerdì e sabato e alle 23,30 negli altri giorni». Non solo. Vuole anche «lo stop all’asporto di alcolici, per tutti gli esercizi, dalle 21,30 di ogni giorno e il divieto di vendita (sempre) di bevande in contenitori di vetro». I titolari dei locali non ci stanno: potrebbero accettare «di limitare l’asporto, ma no al coprifuoco per i tavolini» che, per la seconda estate segnata dal Covid, sono spuntati dappertutto, colonizzando marciapiedi, aree verdi, strade.

VERTICE PREFETTO. Lo scontro sulla vita notturna - più acceso quest’anno per l’exploit dei plateatici a costo zero fino a dicembre - approda in prefettura: il vicepresidente dell’Associazione dei pubblici esercizi di Milano (Epam), Fabio Acampora, ha infatti chiesto e ottenuto un incontro con il prefetto Renato Saccone per «discutere su una collaborazione con le forze dell’ordine»: il vertice è sabato. Il vertice arriva anche dopo la notizia che il Consiglio di Stato ha sospeso fino all’udienza del 15 luglio, per la gioia dei barman, le limitazioni per i bar di corso Garibaldi dove da tre settimane era scattato il divieto di asporto dalle 22 e la chiusura dei plateatici a mezzanotte.

Il dibattito fra istituzioni e locali si inasprisce. La guerra si gioca su più fronti: dalla selva di tavolini agli assembramenti rumorosi, alle risse.

LOCALI. «Vorremmo dei presidi costanti - spiega Acampora - perché i nostri clienti sono rispettosi. Il problema sono coloro che arrivano per tirare l’alba in mezzo alla strada, magari ubriacandosi con l’alcol acquistato nei supermercati o dagli abusivi». L’idea di Acampora, per “liberare” i quartieri “capitali” dello sballo, è «di programmare l’intervento di pulizia dell’Amsa, con il contributo dei gestori, alle 2 di notte quando i pub chiudono».

MUNICIPIO 1. Per Arrigoni la questione «è più complicata»: «Dobbiamo garantire il diritto alla quiete e ciò è possibile solo con la riduzione delle attività dei plateatici che provocano chiasso, anche per il vociare di migliaia di persone ammassate». E «sul diluvio di tavolini» è categorico: «Sta presentando un conto salato alla vivibilità, perché rovinano il verde, tagliano i posti auto e limitano il passaggio sui marciapiedi, non solo per le carrozzine, ma anche per i passeggini».

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