Milano, sequestrati 5 milioni di mascherine FFP1, FFP2 e FFP3

Milano, sequestrati 5 milioni di mascherine FFP1, FFP2 e FFP3
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Giovedì 22 Aprile 2021, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 15:28

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Gdf di Milano ha sequestrato 5 milioni di mascherine e 2 milioni di dispositivi medici, tra saturimetri e termometri, stoccati in un deposito nei pressi della stazione Centrale. I locali erano nella disponibilità di una cinese indagata per frode in commercio e ricettazione. La donna nei giorni scorsi non è stata in grado di mostrare la documentazione che comprovava la legittima provenienza della merce, oltre che i certificati di conformità agli standard di sicurezza dei dpi. L'indagine è coordinata dal procuratore aggiunto di Milano Eugenio Fusco e dal pm Michela Bordieri.

Come scoperto nelle indagini della Gdf sulla maxi frode in commercio, la cinese aveva «la disponibilità, senza alcun titolo» delle mascherine «chirurgiche, tipo FFP1, FFP2 e FFP3» e degli altri dispositivi medici stoccati nel deposito clandestino «affittato 'in nerò da un cittadino italiano, in pieno centro a Milano, nei pressi della stazione Centrale».

Le indagini hanno permesso di accertare che la donna, «nullatenente e priva di impiego, faceva accedere al magazzino e cedeva scatoloni contenenti mascherine» a molte persone, una delle quali, durante il blitz, «ha esibito ai militari un documento di trasporto recante quale destinataria della merce una società risultata cessata nel 2018». La donna, poi, curava personalmente le consegne della merce «presso esercizi commerciali compiacenti, a bordo di un'auto di grossa cilindrata», ossia una Porsche. La mancanza di documentazione sulla legittima provenienza dei dpi, oltre all'assenza delle certificazioni di conformità agli standard di sicurezza previsti dalla legislazione europea, hanno portato al maxi sequestro. L'operazione, come spiega la Gdf, «rientra nella costante azione di contrasto delle Fiamme Gialle ai traffici illeciti, con particolare riguardo, in questo momento, a quelli legati all'emergenza epidemica in corso, al fine di tutelare sia i consumatori che gli operatori economici onesti, che agiscono nel rispetto delle regole, commercializzando merci dalle caratteristiche qualitative certe e rispondenti alle norme previste a tutela della salute pubblica».

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