Elezioni comunali Milano 2021, Gabriele Mariani: «Noi in campo contro Sala, la sua è una città per l’élite»

Elezioni comunali Milano 2021, Gabriele Mariani: «Noi in campo contro Sala, la sua è una città per l’élite»
di Simona Romanò
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Lunedì 22 Febbraio 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:30

No all’appoggio a Giuseppe Sala. La galassia di partiti e associazioni dell’ala sinistra della coalizione si dissocia dal sindaco, che corre per il secondo mandato. L’anti-Sala della sinistra, alle Comunali di quest’anno (la cui data è in dubbio causa Covid), è Gabriele Mariani: ingegnere e architetto, 58 anni, ex presidente della commissione Urbanistica del Municipio 3, ex Pd deluso, che ha lasciato i dem nel 2016. Finora è appoggiato da due liste civiche: la Civica ambientalista formata dai comitati cittadini e Milano in Comune con al suo interno, tra gli altri, Rifondazione comunista e Possibile.

Mariani, lei è l’alternativa a Sala?

«No. Perché la mia visione della città non è alternativa, ma l’unica di buon senso».

C’è qualche convergenza con il programma di Sala?

«Nessuna. Ecco perché non ci siamo aggregati con il centrosinistra. Per cinque anni abbiamo duramente criticato la maggioranza dei provvedimenti della giunta Sala, a partire da quelli di natura urbanistica».

Per esempio?

«Dall’accordo sugli Scali Ferroviari allo spostamento delle facoltà della Statale all’ex area Expo per coprire i buchi finanziari; dalla finta riapertura dei Navigli alla demolizione di San Siro per realizzare un nuovo stadio».

Sul fronte della mobilità?

«Un fallimento. Nel 2011 oltre il 90% dei cittadini ha chiesto di estendere Area C. Sala non l’ha fatto, preferendo istituire Area B, che è insufficiente per contrastare lo smog».

In cosa l’ha più delusa Sala?

«Non si tratta di una semplice delusione, ma una considerazione profonda.

Credo che Sala abbia proposto e continuerà a proporre un modello di Milano inaccettabile, perché elitario. Basta dire che dieci anni fa le case popolari vuote, gestite dal Comune, erano tremila. Oggi, sono quattromila. Ciò significa che Milano è diventata la metropoli dei magnifici grattacieli, dove però non si aiutano i ceti popolari che vivono in sofferenza, in periferie tristemente trascurate. E sono sempre più in difficoltà anche i ceti medi: secondo i dati Caritas, il 90% delle famiglie si è impoverito negli ultimi anni, ancor prima della crisi Covid, per il costo della vita alle stelle».

Perché, secondo lei, c’è impoverimento?

«Perché Sala ha trasformato Milano in un “turismificio” e un “eventificio”. Un modello effimero di città, ora completamente sgretolato dal Covid».

Dove pensa di prendere i voti?

«Da tutti gli insoddisfatti e dai militanti dei Verdi che si sentono traditi dall’appoggio al sindaco uscente, dopo aver sbandierato il contrario».

Come vede i grillini?

«Dei possibili alleati. Parteciperò alla plenaria del M5S perché ci sono identità di vedute: infatti, Milano in Comune e Cinque Stelle hanno votato in Consiglio comunale, per il 90% dei casi, allo stesso modo».

Com’è la vostra Milano?

«Non faremo abbattere San Siro, riscriveremo il Pgt per difendere il verde dal cemento, inaspriremo Area C aumentando il costo del ticket e tutto il ricavato andrà in un fondo per diminuire il biglietto Atm».

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