Pierluca Mariti è @piuttosto_che: «Io, manager d’azienda pentito così mi sono scoperto comico»

Pierluca Mariti è @piuttosto_che: «Io, manager d’azienda pentito così mi sono scoperto comico»
di Elena Fausta Gadeschi
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Venerdì 24 Giugno 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 10:59

Giurista pentito, manager di azienda, stand up comedian, ma soprattutto classicista. È tutto questo @piuttosto_che, al secolo Pierluca Mariti, in tour con il suo spettacolo "Ho fatto il Classico", che oggi alle 21 fa tappa al Circolo Magnolia per una lettura antologica dei grandi autori della letteratura italiana «per raccontare il periodo che stiamo vivendo in maniera diversa, con le parole di chi ha vissuto secoli prima di noi».

Fra Ludovico Ariosto e Britney Spears, il suo show si muove tra cultura classica e pop, perché questa scelta?

«A volte proviamo un timore reverenziale ad avvicinarci ai testi del passato, e invece è importante metterli nella giusta prospettiva. Si tratta di pensieri espressi da persone che vivevano le nostre stesse emozioni, paure e aspirazioni, e se li hanno scritti per qualcuno, lo hanno fatto per noi».

Quando ha maturato l’idea di dedicarsi allo spettacolo?

«All’università mi sono detto che non potevo concedermi altre perdite di tempo, inseguendo cose che non mi appartenevano. Così mi sono buttato in azienda dove ho lavorato fino a tre mesi fa, intanto nel 2017 sono sbarcato sui social e lì ho capito in cosa potevo esprimermi meglio».

Oggi conta 190mila follower, come ha scelto il suo nome d’arte?

«È stato un caso: sono arrivato tardi su Instagram e tutti i nickname erano presi.

Siccome mi ero appena trasferito a Milano e qui c’è questo vizio di usare l’espressione “piuttosto che” un po’ a sproposito come una disgiuntiva, l’ho adottato. Mi piace prendere in prestito queste locuzioni che sembrano pezzetti di discorso, perché io fondamentalmente il discorso non lo finisco mai».

Quali sono i suoi modelli letterari? E quelli comici?

«Amo gli scrittori italiani del Novecento e l’umanità che esprimono, fra tutti Montale per la poesia e Pavese per la prosa. In quanto a comicità, Gigi Proietti, Anna Marchesini, Paola Cortellesi e Michela Giraud».

Lei è stato vittima di bullismo, cosa si porta dietro da quell’esperienza?

«Non tutti i traumi sono fonte di insegnamento, a volte sono solo inutili ingiustizie. Se guardo alla mia esperienza, riconosco che ho resistito molto. Nonostante il senso di inadeguatezza e la sofferenza patiti sono riuscito a conservare la voglia di essere me stesso e di ridere delle mie debolezze. E non è scontato. Il bullismo mi ha fatto capire che sono molto più forte di quello che potessi pensare».

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