Milano, disegni e canzoni: così manifestano i bambini

Gli alunni dell'elementare Olmi: "Gli ucraini sono eroi". "L'atomica ci fa paura"

Milano, disegni e canzoni: così manifestano i bambini
di Simona Romanò
2 Minuti di Lettura
Giovedì 10 Marzo 2022, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 11 Marzo, 11:31

La cantano i russi anti Putin, arrestati a migliaia mentre manifestano contro la guerra in Ucraina. La canta Elisa per portare solidarietà. E Zombie - l’inno dei Cranberries contro la guerra - la cantano anche i bimbi della scuola elementare Ermanno Olmi di viale Bodio, al quartiere Bovisa a Milano, che ieri  hanno trascorso una giornata diversa dal solito: hanno lasciato i libri in classe per vivere un’esperienza da adulti, perché per le maestre era importante affrontare ciò che sta accadendo, in modo che i piccoli possano comprendere quanto vedono in televisione. I piccoli sono scesi in cortile - alcuni in maglietta gialla e azzurra, i colori dell’Ucraina -  per una manifestazione, proprio come i grandi, per la pace, e, “armati” di carta e pennarelli, hanno preparato disegni e scritto pensierini per dire «basta fare guerra».

Roma, i primi bimbi ucraini già a scuola. La preside della Montalcini: «Sono bravi, fanno amicizia in inglese»

Le insegnanti hanno chiesto di esprimere le loro emozioni e loro hanno colorato cuori, arcobaleni, bandiere ucraine, cannoni che sparano fiori.

Si sono così immedesimati nei loro coetanei ucraini che non vanno più a scuola, non hanno più la  casa con i loro giochi e hanno paura di rimanere da soli. «In classe ci hanno detto di fare dei disegni, alcuni da appendere in cortile e altri da mettere sui pacchi da spedire ai bambini in Ucraina - racconta Diego, 9 anni, che frequenta la quarta elementare - io ho disegnato un simbolo della pace con la bandiera della Russia e quella dell’Ucraina e ho scritto “no war”». «Non ho paura – prosegue spigliato - ma potrei averla se lanceranno la bomba atomica. Per me gli ucraini che difendono la loro terra sono degli eroi, e penso che presto avremo nuovi compagni ucraini. Li accoglieremo con dolcezza, come tutti i compagni che arrivano».

Giulia ha invece disegnato una bomba con una “x” rossa sopra e Sofia delle mani che si stringono. All’inizio della giornata hanno ascoltato le parole della dirigente, Laura Barbirato, che ha ricordato che «nei sotterranei dell’istituto c’è un rifugio della seconda guerra mondiale usato anche da Ermanno Olmi, cui la scuola è intitolata», il regista che ha raccontato gli orrori della  guerra nella sue pellicole.

© RIPRODUZIONE RISERVATA