Milano, dalla Sala dell'Orologio alla Cobianchi: il bando per gli spazi dimenticati della Galleria

Milano, dalla Sala dell'Orologio alla Cobianchi: il bando per gli spazi dimenticati della Galleria
di Simona Romanò
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Lunedì 15 Febbraio 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:30

La storica Sala dell’Orologio, ai piani alti della Galleria, sarà accessibile al pubblico grazie a un ascensore panoramico. L’ex albergo Cobianchi di via Silvio Pellico, il primo diurno milanese degli anni ‘20, molto di più di un semplice bagno pubblico, sarà trasformato in un centro polifunzionale per esposizioni. La Feltrinelli si rimpicciolisce a favore del Savini che farà un teatro per il cabaret e la musica stile “vecchia Milano”. Sono alcune delle novità dell’operazione Galleria, pensata dal Comune per rilanciare il Salotto della città, messo in crisi dal Covid, fra negozi che falliscono e aperture slittate a tempo indeterminato di grandi marchi che hanno conquistato una vetrina - come Armani e Rolex - ma sono scoraggiati dal virus. Palazzo Marino dà il via a un avviso pubblico per riorganizzare i locali vuoti e i nuovi investitori non mancheranno, pronti a pagare affitti a base d’asta dai 200 ai 450mila euro all’anno. A ulteriore dimostrazione che il Salotto è ancora una gallina dalle uova d’oro.

SALA DELL’OROLOGIO. Sopra l’ingresso della Galleria, lato Duomo: 1860 metri quadrati fra locali per convegni e le terrazze. Con un ascensore si raggiungono i percorsi panoramici sopra il tetto del Salotto. L’affitto minimo è di 490mila euro annui, a cui si devono aggiungere i costi di riqualificazione, con il restauro dei preziosi pavimenti.

COBIANCHI. Chiuso nel 1999, ha riaperto per Expo, poi affidato a un’associazione culturale, che è però fallita con strascichi legali.

Il privato che vorrà i 1.096 metri quadrati (affitto da 200mila euro in su) per gli eventi culturali dovrà farsi carico della riqualificazione, conservando l’arredo storico.

FELTRINELLI. La libreria cederà 300 metri quadrati: circa 151 al Comune per un nuovo Urban Center; e i rimanenti 149 al Savini che, con un investimento di 930mila euro, aprirà un teatro-cabaret.

CHIUSURE. Se qualcuno pensa al rilancio, qualcun altro è vittima del Covid. Hanno chiuso per sempre il celebre cravattificio Andrew’s Ties che vantava clienti come Silvio Berlusconi e Bill Clinton e la storica coltelleria Mejana, aperta 104 anni fa. «Se con la primavera riusciremo a riprendere in semi-normalità i negozi a gestione famigliare si potranno salvare altrimenti sarà la moria - avverte Pier Antonio Galli dell’associazione Salotto di Milano - la Galleria sta soffrendo più delle altre zone commerciali, perché vive per oltre il 65%% grazie ai turisti, agli uomini di affari, ai fruitori della Scala, ora inesistenti. Purtroppo chi passeggia nel fine settimana, per fare un giro in, non sono clienti».

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