In città l’Rt crolla a 0,85 i Covid hotel si svuotano. Lunedì il Tar decide sulla zona rossa

In città l’Rt crolla a 0,85 i Covid hotel si svuotano. Lunedì il Tar decide sulla zona rossa
di Giammarco Oberto
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Venerdì 22 Gennaio 2021, 06:00

Nelle ultime 24 ore i nuovi positivi a Milano segnano un’impennata: dal +187 di mercoledì al + 248 di ieri. Ma in città da qualche giorno l’indice di contagio Rt - rimasto intorno all’1 per tutte le vacanze di Natale - è sceso a 0,85: ben al di sotto dell’1,25 stabilito dal Cts per finire in zona rossa.

Certifica il dato il direttore dell’Ats Milano Walter Bergamaschi: «La riduzione del numero dei casi è stata particolarmente importante dal picco di novembre, oltre il 90% di casi in meno». Anche se, spiega, «è stata meno importante la riduzione del numero di ricoveri e dei pazienti in terapia intensiva. Questo si spiega per l’innalzamento dell’età media del contagio»: a crescere sono soprattutto i casi tra gli over 65.

La decelerazione sul lungo periodo dei contagi si vede anche sul fronte dei Covid hotel: a fine novembre, quando nell’area metropolitana di Milano i nuovi casi erano quasi 25mila a settimana, erano arrivati ad ospitare fino a 250 persone. Oggi, secondo i dati dell’Ats, tra Milano e hinterland i nuovi casi sono tre-quattromila a settimana.

I Covid hotel sono scesi da 4 a due (a Linate e nel quartiere Adriano) e ospitano in totale meno di 50 persone. Dati che fanno dire agli esperti dell’Ats che la terza ondata «al momento sembra non esserci», anche se l’invito è sempre lo stesso: «Tenere alta la guardia anche adesso».

Per capire se la curva sia realmente in flessione gli occhi sono puntati sul nuovo report, atteso per oggi, che elabora i dati relativi alla settimana tra l’11 gennaio e il 17 gennaio: sono le cifre che utilizzerà il Tar del Lazio per pronunciarsi sul ricorso della Regione contro la zona rossa. In attesa dei dati freschi il giudice monocratico Riccarso Savoia ha deciso per l’aggiornamento dell’udienza a lunedì prossimo. Quando ormai mancherà una settimana alla scadenza naturale dell’ordinanza con cui il 16 gennaio il ministro della Salute Speranza ha declassato la Lombardia, dove intanto ieri si sono registrate altre 55 vittime e la percentuale tra positivi e tamponi è risalita al 5,9%.

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