Contagi in aumento a Milano: ecco la mappa quartiere per quartiere

Contagi in aumento a Milano: ecco la mappa quartiere per quartiere
di Simona Romanò
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Giovedì 18 Novembre 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:09

È a Milano che si concentrano, ogni giorno, il maggior numero dei nuovi infettati lombardi: ieri dei 1858 positivi registrati in Regione, 609 erano fra Milano e provincia (pari al 30%), di cui 241 in città (ovvero circa il 15%). I segni della quarta ondata si iniziano a vedere nel capoluogo dove l’Rt ritorna oltre l’1% dopo mesi, a 1,20%: è l’indice che dimostra come la curva dei contagi Covid sia in risalita, quindi, «è prevista una fase espansiva del virus», anche se non paragonabile a un anno fa. L’Ats sta guardando con «attenzione» l’incidenza dei nuovi casi a Milano ogni 100mila abitanti, che non è ovunque omogenea: sono già sei i distretti dei 38 considerati che hanno superato la soglia minima dei 50 casi (quelli da zona bianca) e «sono guai perché “salta” il tracciamento». E in altrettanti rioni i malati sono «in crescita». È quanto emerge dal report dall’Ats aggiornato a sabato 13 novembre.

QUARTIERI PIÙ CONTAGIATI. Il centro storco, come spesso è accaduto da inizio pandemia, è l’area più estesa con più infettati in assoluto (70 ogni 100mila) per «l’alta frequentazione che lo espone al Covid»: dal Duomo a Porta Venezia, fino ai Navigli e al Ticinese, che sono quartieri caldi della movida. Il Coronavirus sta alzando la testa anche in zona Bocconi e al Vigentino (71); all’Isola e a Maciachini (61); a Lampugnano e al Gallaratese (53), che sono moto popolosi; in zona Solari (52); dalla Bovisa a Villapizzone (51).

CASI IN SALITA. Occhi puntati su un’altra porzione del centro, che va da Porta Garibaldi al Castello con 46 casi ogni 100mila abitanti; su zona Risorgimento, da corso Plebisciti a corso Indipendenza (48); su Forlanini (48), Stazione Centrale (46) e alcune periferie densamente abitata, quali Gratosoglio (con 47 casi ogni 100mila abitanti), Lorenteggio e Giambellino (47).

MONITORAGGIO ATS. «Anche se i numeri sono molto lontani da quelli visti nell’autunno 2020, grazie alla campagna di vaccinazione, così diventa difficile tracciare i contatti», si affrettano a dire i medici dall’Unità di epidemiologia dell’Ats.

TRACCIAMENTO KO. «Sul lungo periodo e con un continuo aumento dei positivi il pericolo è di non riuscire a garantire tempestività nel contact tracing»: un problema emerso anche un anno fa e che ora si ripropone, ma per ragioni diverse.

I casi sono un decimo rispetto all’autunno scorso, però, in compenso, sono calate le restrizioni Covid, quindi, sono moltiplicati gli spostamenti e sono tantissime le relazione di ogni infetto. Così per il “tracciamento” di un singolo caso servono ore.

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