Milano, la rabbia dei proprietari dei locali: «Con queste regole preferisco non aprire, ci sono solo spese»

Milano, la rabbia dei proprietari dei locali: «Con queste regole preferisco non aprire, ci sono solo spese»
di Simona Romanò
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Lunedì 12 Aprile 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 16:36

Davide Rossi, 55 anni, titolare del Mono Bar di via Lecco, da 16 anni cocktail bar di riferimento della movida a Porta Venezia, ha chiuso dallo scorso 26 ottobre.

Perché questa decisione drastica?

«Non avevo proprio altra scelta. Non siamo messi nelle condizioni di lavorare: se aprissimo avremmo più spese che entrate, fra dipendenti, materie prime, bollette».

Come vede il futuro?

«Spero per giugno di vedere un po’ di luce, quando almeno la campagna vaccinale degli over 60 sarà ultimata.

Mi auguro l’estensione dell’apertura almeno fino alle 22 o alle 23, così da perdere il fatturato solo del dopo cena. Non discuto sulla gravità della pandemia, ma con le scelte giuste possiamo anche noi portare a casa uno stipendio. Vedo le famiglie che si assembrano nei centri commerciali e noi invece siamo penalizzati in tutto».

Stato d’animo?

«Amareggiato nel vedere la mia seconda casa chiusa. E deluso per come siamo trattati».

Quanto avete perso?

«Dal 26 ottobre circa 180mila euro, a fronte di spese fisse, nonostante la chiusura, di 15mila euro: mutuo, utenze. Attingo ai risparmi. Se avessi sperperato i guadagni di una vita sarei già fallito».

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