Acampora: «Dai ristori arrivate solo briciole, siamo pronti a una Class action»

di Simona Romanò
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Martedì 19 Gennaio 2021, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 09:17

Fabio Acampora, vicepresidente Epam, denunciate una crisi nera. Come pensate di recuperare?

«Bar e ristoranti milanesi sono pronti alla class action per chiedere al governo di adeguare almeno i ristori. Senza i risarcimenti per i mancati guadagni, a causa del susseguirsi dei provvedimenti per combattere il Covid, i locali affondano, anche perché non abbiamo nemmeno la speranza di una data di riapertura».

Avete ricevuto i ristori annunciati dal governo?
«Si, però pari al 10% delle perdite. E la situazione si fa davvero critica nella regione più flagellata, che ha subito per mesi il peso delle restrizioni e siamo tuttora bloccati in zona rossa».

Milano in arancione sarebbe uno spiraglio?
«No, nemmeno se fossimo in zona gialla, visto che saremmo comunque costretti a chiudere sempre alle 18.

Ed è un disastro: di giorno, bar e ristoranti sono abbastanza vuoti, perché gli uffici sono per lo più in smart working; e bloccarci alle 18 è un durissimo colpo, perché perdiamo il guadagno serale, dall’aperitivo alla cena, che rappresenta il 75% del fatturato».

Che cosa prevedete?
«Dallo scorso luglio a ottobre abbiamo visto una luce, con le misure meno rigide. Ora, però, non riusciamo a fare una previsione sui mesi futuri: ci accontenteremmo di tornare alle regole dell’estate, per poter riaccogliere i clienti e recuperare tanto basta per proseguire nel nostro lavoro. Con il coprifuoco spostato alle 23. Nell’immediato, però, chiediamo a Roma una mano a pagare gli affitti».

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