Covid, l'infettivologo Galli: «Vaccino antinfluenzale, vietato arrivare in ritardo»

L'infettivologo Massimo Galli
L'infettivologo Massimo Galli
di Simona Romanò
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Martedì 29 Settembre 2020, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 09:11

La levata di scudi dei medici di base di Milano per «la campagna antinfluenzale in ritardo, slittata a novembre e non anticipata ai primi di ottobre per far fronte all’emergenza Covid» continua a tenere banco.
Infettivologo Massimo Galli, primario del Sacco e professore di malattie infettive alla Statale, quali sono le tempistiche per un’efficace antinfluenzale?
«La campagna antinfluenzale deve essere completata entro novembre. Le vaccinazioni a novembre inoltrato non vanno bene, anche se i tempi di circolazione del virus influenzale oscillano, come la Pasqua, che può essere “alta” o “bassa”. Non possiamo proprio sbagliare i tempi».
Preoccupato per eventuali vaccini “tardivi”?
«Dobbiamo prepararci con una strategia sanitaria fatta bene contro il virus. Perché dovremo affrontare simultaneamente il picco influenzale e, appunto, i casi Covid, con il pericolo di una seconda ondata, non certa ma comunque possibile».
Cosa fare per prepararci?
«È prioritaria l’estesa vaccinazione antinfluenzale: non solo per gli over 65, ma anche per tutte le altre fasce d’età. Perfino per i bambini come già accade in molti paesi esteri. A Milano, negli ultimi anni, si è arrivati a stento al 54% di vaccinazione degli ultra 65enni. È poco rispetto all’obiettivo minimale, ma non ottimale, del 75%, che quest’anno dobbiamo cercare di raggiungere».
Perché è importante vaccinarsi?
«Il vaccino, non solo serve a proteggere dalle conseguenze più gravi dell’influenza, ma anche ad accelerare la diagnosi del Covid-19 in caso di febbre, tosse. Ed evita alle persone di prendersi brutti spaventi, perché se sono immunizzate non si ammaleranno almeno di influenza. Infine, vi è uno studio scientifico che avvalora l’importanza del vaccino».
Ovvero?
«Si è visto che il vaccino antinfluenzale e ancor di più il vaccino anti-pneumococco abbiamo ridotto la probabilità di contrarre il coronavirus».
Se il vaccino arrivasse in ritardo?
«Non oso nemmeno immaginare, a dicembre, gli ospedali intasati di anziani per le complicanze da influenza».

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