Covid, Lombardia annuncia ricorso contro la zona rossa. Fontana: «Non meritiamo questa punizione»

Attilio Fontana
Attilio Fontana
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Venerdì 15 Gennaio 2021, 19:38 - Ultimo aggiornamento: 19:50

 La Lombardia è pronta a presentare ricorso contro la decisione del Governo di collocare la regione in zona rossa. «Non condividiamo la scelta di inserire la Lombardia in zona rossa per cui, qualora dovesse arrivare questa ordinanza, proporremo ricorso» annuncia il presidente della Regione Attilio Fontana, in una nota. «In Lombardia negli ultimi 15 giorni la situazione è migliorata almeno per classificarci in zona arancione. Attendiamo l'ufficialità dal Ministero (della Salute, ndr) ma siamo pronti a presentare ricorso», aggiunge.

«Ho chiesto al ministro Speranza di ripensarci e invieremo delle accurate note per spiegare le motivazioni della nostra opposizione. Sono stato cauto e ho preteso sempre il rispetto delle regole. Tuttavia ritengo fortemente penalizzante questo scenario, che darebbe un colpo devastante a una grossa fetta dell'economia lombarda» spiega Fontana. «Più volte - ricorda il governatore - ho chiesto al Governo di rivedere i parametri perché basati su dati vecchi, in questo caso del 30 dicembre che, oltretutto, non tengono conto di importantissimi indicatori a noi favorevoli, come per esempio l'Rt sull'ospedalizzazione. Purtroppo non abbiamo ancora ricevuto risposta»

ANCHE BOLZANO RICORRE La Provincia di Bolzano tira dritto sulla 'via altoatesinà, non chiude e 'ricorrè contro la classificazione a zona rossa. «Sono rimasto abbastanza sconcertato, visto che attualmente siamo zona gialla.

Anche il ministro Speranza mi ha confessato di essere sorpreso», ha detto il governatore Arno Kompatscher. Sulla base di una valutazione dell'Azienda sanitaria altoatesina, la giunta provinciale durante una seduta straordinaria ha deciso di non inasprire le limitazioni attualmente in vigore. «I nostri dati sono addirittura lievemente migliori della scorsa settimana, quando eravamo zona gialla. Sulla base delle indicazioni dell'Azienda sanitaria abbiamo perciò deciso di mantenere il regime attuale», ha detto il presidente della Provincia autonoma che in serata firmerà un'ordinanza. L'assessore alla sanità Thomas Widmann ha parlato di una «valutazione sbagliata e inaccettabile». «Ci puniscono perché testiamo di più», ha detto Widmann, parlando di «un danno enorme per la Provincia di Bolzano». «Molte Regioni gialle hanno valori peggiori dei nostri», ha aggiunto. «I nostri dati non sono perfetti, ma la situazione è relativamente sotto controllo. I ricoveri in terapia intensiva sono in lieve calo e quelli nei normali reparti sono stabili», ha sottolineato l'assessore alla sanità. Bolzano, in una lettera che sarà inviata al ministero, all'Iss e al Cts, conterà la classificazione secondo gli attuali 21 fattori. «Tocchiamo anche la soglia 11.000 test al giorno ed è sbagliato contare una seconda volta i test antigenici positivi che, dopo 10 giorni, vengono confermati dal pcr». «Ovviamente - ha detto Widmann - chi non testa non trova». L'assessore ha anche contestato il calcolo di letti Covid, «che secondo i nostri dati sono ben sotto il 40%». Mentre - ha continuato - il rt secondo Roma è del 1,5, secondo gli esperti dell'Azienda sanitaria altoatesina sarebbe dello 0,81. «Non è il momento di liberalizzare, ma neanche di inasprire», ha detto il presidente della Provincia autonoma. L'ordinanza che firmerà in serata confermerà le attuali limitazioni, con qualche ritocco per l'asporto 'creativò (fermandosi al bancone in attesa della consegna) e per quanto riguarda gli esercizi nei pressi di piste di slittino molto frequentate. Le baite dovranno chiudere alle 16 con divieto di superalcolici e intrattenimenti musicali. Speriamo che il confronto della nostra Azienda sanitaria e il Cts sarà positivo«, ha concluso il governatore.

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