Milano in lockdown, Beppe Sala frena: «Adesso sarebbe scelta sbagliata, abbiamo ancora giorni»

Paura dello stop di Milano
Paura dello stop di Milano
di Giovanni Migone
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Giovedì 29 Ottobre 2020, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 09:19

 Il lockdown a Milano continua a tenere banco, tra ipotesi, proiezioni e paure. Il sindaco Giuseppe Sala ribadisce il suo “no”. Ma è un no circoscritto temporalmente: «Adesso credo sarebbe la scelta sbagliata». Al di là della querelle con il consulente del Ministero della Salute, Walter Ricciardi, che ha espresso la necessità di una chiusura generalizzata a Milano come a Napoli, il primo cittadino sottolinea come i dati dicano una cosa diversa rispetto allo scenario drammatico della scorsa primavera: «Oggi abbiamo meno di 300 terapie intensive. Nel corso della prima ondata ne abbiamo avute 1.700. Sono in crescita, va bene, ma stiamo già facendo dei sacrifici. Vediamo che cosa succede», ha affermato in un video su Facebook. Già martedì, Sala aveva parlato di chiusura totale, affermando che, avendo a mente i numeri di aprile, «anche nella peggiore delle ipotesi, avremmo 10-15 giorni per decidere». E allora che fare se non si vuole accettare un blocco? «È brutale, ma il 90% dei decessi riguarda persone over 70. Gli anziani restino a casa». Altro tema è quello degli spazi per le quarantene degli asintomatici «e anche su questo stiamo lavorando con Ats e quindi con la Regione». E da Palazzo Lombardia arriva anche il parere del governatore, Attilio Fontana, sul tema del lockdown: «Mi fido di quello che dicono i nostri scienziati e non ho pregiudizi nelle scelte che dovrò fare sulla base di quello che mi diranno gli scienziati stessi». Un eventuale mancato stop generale potrebbe essere letto come una replica degli errori di Alzano, dove non fu istituita una zona rossa? «Non dimentichiamoci - ha aggiunto - che un eventuale lockdown è una competenza che spetta al governo. Quindi io potrei magari soll non posso autonomamente assumerla».