In Regione Lombardia si discute sulla “revoca” del ruolo di testimonial anti-Covid per Ibra. Stavolta non è un arbitro a richiamare il fuoriclasse, ma i consiglieri di opposizione della Regione, dopo che l’attaccate del Milan è stato fotografato a tavola – con un gruppo di persone, senza mascherina e zero distanziamento - nel ristorante di Milano dello chef stellato Tano Simonato in piena zona rossa. Il locale era chiuso, ma “aperto” per Ibrahimovic.
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L’imbarazzo di Palazzo Lombardia è evidente, visto che Ibra è il volto della campagna di comunicazione anti-Covid e nel video recita: «Non sfidare il virus, chi usa la testa rispetta le regole: mascherina e distanziamento.
Il consigliere di Più Europa, Michele Usuelli, ha chiesto in un’interrogazione di di rimuoverlo dal ruolo. Imbarazzata l’assessora al Welfare, Letizia Moratti, che non poteva negare la palese leggerezza del campione: «Valuteremo – ha dichiarato - sarà mia cura interloquire con l’assessore Bolognini, che ha la responsabilità della campagna di comunicazione». Immediata la risposta del leghista Stefano Bolognini: «Il caso Ibrahimovic è un “non-caso”, perché sia il calciatore che la società hanno già spiegato che era in quel luogo per lavoro, che era una situazione privata». Ci si atterrebbe alla versione data?