Blitz nella Gomorra della Brianza: 12 arresti tra i pusher maghrebini. «Guerra per il bazar della droga»

Blitz nella Gomorra della Brianza: 12 arresti tra i pusher maghrebini. «Guerra per il bazar della droga»
Blitz nella Gomorra della Brianza: 12 arresti tra i pusher maghrebini. «Guerra per il bazar della droga»
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Venerdì 21 Giugno 2019, 17:18

Maxiblitz dei carabinieri nella Gomorra della Brianza: dodici persone sono finite in manette al termine di un'operazione che ha smantellato alcune bande di spacciatori, quasi tutti cittadini nordafricani (tranne una donna italiana) nella zona di Varedo, in provincia di Monza. Secondo quanto emerso, tra i vari gruppi di pusher, accusati a vario titolo di traffico di droga, porto abusivo di arma da fuoco, lesioni personali e tentato omicidio, era in corso da tempo una guerra, che gli inquirenti avevano ribattezzato «una Gomorrakech».

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In ballo in questa guerra c'era il predominio sull'area ex Snia di Varedo (Monza), nota come il «bazar della droga», all'interno della quale gli spacciatori si aggiravano armati di fucili e pistole. Alcuni spacciatori estromessi dal giro sono accusati di tre tentati omicidi ai danni di pusher rivali. Al blitz nell'area hanno partecipato anche i carabinieri dei reparti di pronto intervento Sos.

 

 

I tre gruppi criminali finiti al centro dell'indagine dei carabinieri del comando provinciale di Monza, secondo quanto ricostruito, lavoravano a giorni alterni così da beneficiare tutti del via-vai di tossicodipendenti nell'ex area tessile Snia: a un certo punto però una delle gang ha tentato di prendere il sopravvento sulle altre due, dando il via ad una vera e propria guerra, la Gomorrakech appunto.

Gli investigatori della Compagnia di Desio (Monza) hanno studiato il modus operandi degli spacciatori arrestati, tutti cittadini nordafricani irregolari in Italia. Ma tra i vari personaggi finiti sotto inchiesta c'è anche una 40enne milanese, che faceva il doppio gioco tra le tre gang per favorire il compagno tunisino. Le indagini sono partite il 5 aprile scorso, quando un giovane cittadino marocchino è stato abbandonato davanti all'ospedale Galeazzi di Milano con ferite da arma da fuoco al torace, poi rivelatosi uno dei pusher coinvolti nella disputa per la predominanza della zona di spaccio.

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