Gallarate, un'altra pietra di inciampo vandalizzata. Ma il sindaco minimizza: «Una ragazzata»

Dopo la svastica sulla pietra che ricorda il sindacalista Vittorio Arconi, vandalizzata anche la pietra che ricorda la maestra Clara Pirani

Gallarate, un'altra pietra di inciampo vandalizzata. Ma il sindaco minimizza: «Una ragazzata»
Gallarate, un'altra pietra di inciampo vandalizzata. Ma il sindaco minimizza: «Una ragazzata»
di Enrico Chillè
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Martedì 28 Giugno 2022, 15:48

Una pietra di inciampo, dedicata ad una donna di 45 anni deportata e uccisa ad Auschwitz, completamente vandalizzata. Succede a Gallarate (Varese) ed è il secondo caso nel giro di poche settimane. Il sindaco della città, però, minimizza.

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Pietra di inciampo vandalizzata, chi era Clara Pirani

Clara Pirani, la 45enne a cui è dedicata la pietra di inciampo vandalizzata a Gallarate pochi giorni fa, era una maestra di religione ebraica. Nata nel 1899 e arrestata il 12 maggio 1944, fu deportata ad Auschwitz, dove fu uccisa nelle camere a gas il 6 agosto dello stesso anno, insieme ad altre 188 persone. In sua memoria, proprio sotto la sua abitazione, il mese scorso l'Associazione Mazziniana Italiana aveva deciso di installare la pietra di inciampo che qualche giorno fa è stata vandalizzata.

Il fatto ha però causato una forte indignazione e una nuova pietra di inciampo in memoria di Clara Pirani è stata ripristinata.

Pietra di inciampo vandalizzata, nuovo caso a Gallarate

A Gallarate, la pietra di inciampo in memoria di Clara Pirani vandalizzata non è un fatto inedito. C'è infatti un precedente, di pochi giorni prima: era stata deturpata anche la pietra di inciampo in memoria di Vittorio Arconi, sindacalista deportato dai nazifascisti e ucciso a Güsen. Ignoti ci avevano disegnato sopra una svastica.

Pietra di inciampo vandalizzata, il sindaco: «Una ragazzata»

Se il fatto ha suscitato parecchia indignazione tra alcuni cittadini di Gallarate, lo stesso non si può dire del sindaco, il leghista Andrea Cassani. «Una ragazzata da condannare, ma non un atto di bande facinorose o gruppi antipartigiani. Più che l'imbrattamento o il gesto, mi preoccupa la maleducazione» - ha spiegato il primo cittadino gallaratese in un'intervista al Fatto Quotidiano - «In un parco lì vicino hanno rotto un’altalena per disabili, o scrivono le bestemmie sulle panchine. Solo che la pietra desta più scalpore».

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