Lombardia, aiuti alle scuole per il virus: lo Stato dà 396 euro a studente, il Pirellone si ferma a 11 euro

Un'aula scolastica
Un'aula scolastica
di Simona Romanò
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Martedì 27 Ottobre 2020, 02:15

 «La Regione Lombardia, in piena emergenza Covid, ha creato scuole superiori di serie A e di serie B, mettendo in crisi gli istituti professionali di sua competenza». È la denuncia di Pietro Bussolati, della segreteria nazionale Pd, consigliere regionale dell’opposizione, capogruppo dei democratici nella commissione regionale Bilancio. «La situazione è grave, con i dati che parlano da soli», dichiara.

FONDI STATALI Il ministero dell’Istruzione ha stanziato per ogni liceo e istituto tecnico di sua competenza circa 230mila euro, cosi da mettere in atto le misure anti-virus. Un budget per garantire un anno scolastico in sicurezza, la sanificazione, l’acquisto di igienizzanti, plexiglass, strumenti per la didattica a distanza, da ieri adottata per arginare la seconda ondata. E assicurare un aiuto psicologico per superare i traumi da Covid. Si parla, quindi, di una dote di 396 euro a studente a fronte di 382.472 ragazzi iscritti.

FONDI REGIONALI Il Pirellone, per le scuole di sua pertinenza, mette a disposizione per l’emergenza sanitaria in tutto 600mila euro, inizialmente destinati ai tirocini all’estero, ora bloccati dalla pandemia: per ogni studente, dunque, (oltre 52mila) poco più di 11 euro.

DIVARIO «Il divario è incolmabile e pericoloso - attacca Bussolati - La Regione non può permetterlo: con meno risorse a diposizione c’è un’attenzione alla sicurezza minore nei professionali rispetto ai licei.

E teoricamente aumenta il rischio di focolai in alcune scuole rispetto ad altre». Anche senza l’incubo del coronavirus, «il trattamento non era equo»: «Perché attraverso i fondi ordinari – prosegue il consigliere dem - ogni studente della scuola statale “costa” circa 9.600 euro, mentre la Regione sostiene l’istruzione professionale con una dote di soli 4.350 euro ad alunno».

MASCHERINE «Un’altra discriminazione intollerabile: mentre in licei e tecnici sono regalate dalla Protezione Civile, nelle professionali non sono distribuite, con i ragazzi costretti a portarle da casa».

DISPERSIONE SCOLASTICA «Oltre all’aspetto sanitario i fondi nelle professionali non permettono un’adeguata didattica a distanza - rimprovera Bussolati - E così ci sarà meno preparazione e una fuga degli studenti disincentivati dal sistema». 

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