Festa Inter in Duomo, il commento del direttore Davide Desario: «Se lo Stato abdica alla gioia dei tifosi sulla pelle degli altri»

Festa Inter in Duomo, il commento del direttore Davide Desario: «Se lo Stato abdica alla gioia dei tifosi sulla pelle degli altri»
di Davide Desario
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Martedì 4 Maggio 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 1 Dicembre, 14:10

Le immagini dei maxifesteggiamenti di domenica per lo scudetto dell'Inter non sono state belle. I tifosi neroazzurri avrebbero dovuto capire che, nel pieno di una pandemia, la gioia per la vittoria doveva sottostare alle necessità di sicurezza della salute pubblica. Così come lo hanno capito in questo anno, volenti o nolenti, un po' tutti rinunciando al proprio lavoro, feste, concerti. Oltre 120mila morti non sono uno scherzo. Ma non è dai tifosi, in trance agonistica ed esaltazione comprensibile (come sarebbe stato probabilmente a Roma o Napoli), che gli altri cittadini possano aspettarsi senso di responsabilità. I cittadini e la loro salute deve difenderli lo Stato.
E domenica, in piazza Duomo, lo Stato era il prefetto Renato Saccone, già prefetto di Torino ai tempi di piazza San Carlo per la famigerata finale di Champions League della Juventus. Ed è imbarazzante la sua accettazione di quel che è accaduto come male minore. Caroselli e assembramenti, infatti, non sono stati un evento improvviso ma erano ampiamente prevedibili. Ma le previsioni, come già accaduto con il primo sabato in zona gialla sui Navigli, non sembrano essere il punto forte di Saccone e il suo staff. Lo Stato non può abdicare di fronte ai tifosi che non erano certo pericolosi ultrà. Non può farlo per rispetto a chi in questi mesi ha fatto pesanti sacrifici ma soprattutto perché ora, come sottolineato da numerosi esperti, il rischio è una nuova ondata di contagi e decessi. Saccone ha detto: «La gestione dell'ordine pubblico è un delicato equilibrio tra interessi non sempre collimanti, i cui risultati positivi non sono facilmente visibili perché consistono spesso in ciò che non accade». Staremo a vedere cosa non accadrà, in termini di contagi, nelle prossime settimane. 

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