Farmacie, incubo rapine: «Tre assalti in sette giorni. I banditi fanno più paura del Covid»

Farmacie, incubo rapine: «Tre assalti in sette giorni. I banditi fanno più paura del Covid»
di Simona Romanò
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Mercoledì 18 Novembre 2020, 01:00

«Abbiamo paura. Milano è zona rossa, c’è pochissima gente in giro e le strade sono semideserte. È più facile che le farmacie, aperte regolarmente, diventino obiettivi dei rapinatori. Abbiamo la sensazione di essere assediati dal Covid e dai delinquenti». È la testimonianza di Antonella O., direttrice della farmacia Lloyd 34 di via Marochetti, al Corvetto, che ha subito, la settimana scorsa, tre rapine. L’ultima delle quali è stata sventata dai “Falchi” in borghese della squadra mobile, specializzati nella repressione dei crimini di strada: un pregiudicato 24enne è stato arrestato in flagranza.

Dottoressa, quali sono i vostri timori adesso?

«Non riusciamo più a stare dietro al banco serenamente: temiamo sempre che entri qualche rapinatore violento.

Una paura che ci è rimasta, sebbene la polizia è passata a trovarci anche domenica e lunedì: in farmacia siamo tre donne e le forze dell’ordine hanno preso molto a cuore la nostra situazione».

Cosa vi aspettate nei prossimi mesi?

«Eravamo preparati ad affrontare un periodo difficile al di là dell’aspetto sanitario drammatico, perché con la crisi che morde è aumentato anche il disagio sociale. Oltre ai drogati e ai balordi che solitamente ci considerano come un bancomat ora ci sono anche i disagiati, che non sanno come campare. In cassa teniamo sempre pochi contanti e non reagiamo mai, però, temiamo le reazioni violenti dei malviventi. Purtroppo, la nostra preoccupazione è adesso duplice».

Cosa intende?

«Siamo in prima linea nella battaglia contro il virus e ciò fa parte del nostro lavoro che svolgiamo con dedizione. Però, la delinquenza ci terrorizza».

Cos’è accaduto la settimana scorsa?

«La prima rapina risale a lunedì 9, alle 15.30: un ragazzo ha fatto irruzione con il cappuccio in testa e la mascherina chirurgica; è andato sparato, con irruenza, verso la cassa dove ha minacciato una farmacista puntandole alla pancia un cacciavite dal manico rosso per farsi poi consegnare il contante. Poi, mercoledì, alle 16,30, il secondo colpo: stessa modalità, stesso maledetto cacciavite dal manico rosso».

Un dettaglio importante.

«Ho raccontato tutto alla polizia che, visionando i filmati delle nostre telecamere della videosorveglianza, ha capito dalla fisionomia che era la stessa persona. E il sospetto era che fosse un rapinatore seriale, che quindi potesse ritornare la terza volta per racimolare altri soldi. Così, venerdì, i poliziotti si sono nascosti nel retro e appena l’uomo ha fatto irruzione, verso le 19, l’hanno bloccato e arrestato in flagranza di reato».

Come vi tutelate per sentirvi più sicuri?

«Dopo le 18 la città è vuota e noi per proteggerci chiudiamo la porta automatica. Apriamo se vediamo un cliente abituale o una persona non sospetta. Se qualcuno non ci convince, invece, lo serviamo dalla finestrella».

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