Mamma muore dissanguata a 40 anni dopo un raschiamento: indagati tre medici

Mamma muore dissanguata a 40 anni dopo un raschiamento: indagati tre medici
Mamma muore dissanguata a 40 anni dopo un raschiamento: indagati tre medici
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Martedì 1 Ottobre 2019, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 15:08
Una donna di 40 anni è morta dissanguata dopo un aborto spontaneo e tre ginecologi dell'Humanitas sono indagati a Milano, con l'udienza preliminare che si aprirà il 10 dicembre: una tragedia avvenuta dopo che i medici non le hanno subito asportato l'utero che le avevano perforato per errore durante il raschiamento di routine. Le hanno infatti fatto trasfusioni di sangue ma non l'immediata isterectomia, prevista in questi casi, che le avrebbe salvato la vita.

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A chiedere il rinvio a giudizio dei tre ginecologi è stato il pm Mauro Clerici, titolare dell'inchiesta per omicidio colposo nata dalla denuncia del compagno della signora morta il 12 aprile dell'anno scorso. La quarantenne, con già una figlia di 4 anni, rimase incinta ancora. La gravidanza però si complicò fino a portare ad un aborto precoce e spontaneo, alla nona settimana.

Come è prassi quando si perde un bimbo in questo modo, dopo qualche giorno, su consiglio della sua ginecologa di fiducia, la donna si era recata all'Humanitas per il raschiamento. Un intervento chirurgico in anestesia generale che in genere non desta preoccupazioni: si esegue in day hospital, dura una quindicina di minuti ma tra i rischi, che sono rari, c'è anche la perforazione dell'utero. E così purtroppo è stato. In sala operatoria, secondo la ricostruzione, la perforazione ha causato una importante emorragia che i tre medici, però, non sarebbero stati in grado di gestire nell'emergenza. Hanno proceduto con le trasfusioni di una serie di sacche di sangue senza capire che per salvare la donna andava asportato l'utero al massimo in mezz'ora.

Quando poi hanno deciso di procedere con la isterectomia, cioè la rimozione dell'utero con la tecnica della laparotomia, era troppo tardi. A nulla è servito l'intervento dell'equipe di chirurgia generale della clinica di Rozzano. Quello che doveva essere un banale intervento chirurgico si è trasformato in una tragedia. Per i tre ginecologi il pm Clerici ha chiesto il processo. L'udienza preliminare nella quale il compagno e la figlioletta, assistiti dagli avvocati Antonio Ferrari e Sergio Vitale, sono parti offese, prenderà il via il prossimo 10 dicembre davanti al gup Roberto Crepaldi.

Secondo l'Humanitas - che in queste ore ha rilasciato una note -
la paziente è stata sottoposta ad un intervento chirurgico di natura ginecologica.
Durante l’intervento si è manifestata una seria complicanza cui è seguita un’improvvisa e inarrestabile emorragia. A nulla sono valsi tutti gli interventi messi in atto dall’équipe chirurgica e il coinvolgimento di tutte le risorse professionali e tecnologiche di Humanitas. L’ospedale  - si conclude la nota - esprime il proprio forte e sincero rammarico per quanto accaduto, nonostante tutti gli sforzi profusi
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