Dj Fabo, Cappato: «Il governo vuole l'intervento del legislatore? Io lo attendo da cinque anni»

Dj Fabo, Cappato: «Il governo vuole l'intervento del legislatore? Io lo attendo da cinque anni»
Dj Fabo, Cappato: «Il governo vuole l'intervento del legislatore? Io lo attendo da cinque anni»
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Martedì 23 Ottobre 2018, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 12:56
«Pensavo che questo governo fosse sensibile alle leggi di iniziativa popolare. Invece Giuseppe Conte chiede l'intervento del legislatore nei miei confronti, ma sono cinque anni che attendo una mossa del Parlamento sull'eutanasia». Sono dure le parole pronunciate da Marco Cappato, esponente dei radicali e dell'associazione Luca Coscioni, in udienza davanti alla Corte Costituzionale, in merito all'accusa di aiuto al suicidio mossa nei suoi confronti per l'eutanasia di Dj Fabo.

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«Se un Presidente del consiglio a nome del governo interviene in giudizio contro di me invocando l'inammissibilità e infondatezza della questione rimandando all'intervento del legislatore - ha aggiunto - questa è un'assunzione di responsabilità politica». Marco Cappato ha poi voluto ringraziare Fabiano Antoniani per aver deciso di «agire pubblicamente invece che nella clandestinità. Attendo con il massimo rispetto qualunque debba essere la decisione della Corte Costituzionale: è un'azione in cui io stesso mi sono autodenunciato, un'azione di disobbedienza civile e di obbedienza a quello che ho ritenuto un dovere morale di aiutare Fabiano. Comunque andrà sarà un'occasione per fare chiarezza per altri casi e altre persone che si trovano nella stessa condizione», ha sottolineato Cappato. 

LA COMPAGNA DI DJ FABO: "NON CONDANNATE CAPPATO" «Spero che la Corte costituzionale estenda la libertà di poter scegliere, anche ad altri casi simili a quello di Fabiano. Questo è il motivo per cui abbiamo portato avanti questa battaglia, assieme a Marco Cappato e alla associazione Coscioni». E quanto afferma Valeria Imbrogno compagna di Fabiano Antonini (Dj Fabo), al termine dell'udienza pubblica al palazzo della Consulta. «E il motivo per cui oggi sono qui, anche a nome di Fabiano, perché lui è qui con noi. Questo è quello che avrebbe voluto lui - assicura - E come tutti noi, sta aspettando che la Corte costituzionale abbia la giusta apertura mentale. Se questa sentenza sarà la fine di un percorso o l'inizio di uno nuovo, dipenderà dalla pronuncia dei giudici della Consulta».

IL CASO Tetraplegico, cieco, non più autonomo dopo un incidente, Dj Fabo aveva espresso la volontà di ricorrere al suicidio assistito. Cappato, esponente dell'associazione «Luca Coscioni» per la libertà di cura e di ricerca, lo accompagnò in una clinica svizzera dove morì il 27 febbraio 2017. Per questa «azione di disobbedienza civile», come la definisce, Cappato è imputato di fronte alla Corte d'assise di Milano, che a febbraio ha però sospeso il processo e inviato gli atti alla Consulta, dubitando della legittimità dell'art. 580 del codice penale su istigazione e aiuto al suicidio: le due condotte, è il ragionamento di fondo, sono messe sullo stesso piano.
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