Dehors d'assalto, in centro è rischio caos. Pedoni costretti allo slalom

Tavolini e sedie proliferano ovunque, soprattutto in centro
Tavolini e sedie proliferano ovunque, soprattutto in centro
di Simona Romanò
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Lunedì 6 Luglio 2020, 08:26
 A Milano fioriscono i tavolini all’aperto.
Tante le richieste (approvate) dopo lo stop del coronavirus. E il Municipio 1 si ritrova preso d’assalto dai dehors. «Avanti, ma con giudizio e parsimonia, perché dobbiamo convivere con il virus, meglio se stiamo all’aria, ma non possiamo trasformare i quartieri in distese di tavoli e sedie».
Fabio Arrigoni, presidente del Municipio 1, frena sulle concessioni di nuovi posti (gratuiti). Qui le concessioni sono 600, soprattutto per bar e ristoranti (95%) che vogliono recuperare i posti a sedere persi all’interno per le regole anti-contagio.
DEHORS Il centro accoglie quindi quasi la metà delle occupazioni extra autorizzate dal Comune, dato che in tutta Milano sono 1.364 (a fronte delle 2.300 domande) per oltre 45.000 metri quadrati, valide fino al 31 ottobre. E destinate a crescere.
DISAGI «Valutiamo ogni caso con attenzione per scongiurare problemi che si vedranno a breve, quando i plateatici saranno montati», dichiara Arrigoni. Si parla innanzitutto del passaggio da garantire ai pedoni sui marciapiedi stretti: «È di almeno 2 metri, che sono pochi quando l’affluenza dei passanti è elevata ed è un’odissea con passeggini e carrozzine». Zona scomoda corso Sempione, «dove i locali si sono allargati troppo, costringendo le persone allo slalom fra gli ombrelloni». E largo la Foppa, «dove quasi si inciampa nella selva di tavoli», ammette Arrigoni. « Non pagando la tassa di occupazione del suolo hanno esagerato nel chiedere i permessi». Altra questione critica sono i posti auto cancellati per far posto alle pedane dei bar, come in corso Garibaldi, dove spariscono almeno 30 posteggi dei residenti. Idem all’Isola e in via Lecco. «O gli si concede di parcheggiare sulle strisce blu o facciamo bene i conti». Infine, vietare l’occupazione sul verde «che comunque va salvaguardato».
PROPOSTE Dal Municipio 1 qualche proposta per “calmierare” il boom.
Trasformare il centro in una grande Zona 30 per la sicurezza di tutti; divieto di fumo nelle aree concesse all’aperto; controlli severi per garantire la quiete e perimetrare i tavoli con piante o vasi per fare ordine.
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