Coronavirus, l'appello della Regione: «Anziani non uscite di casa per le prossime tre settimane»

Coronavirus, l'appello della Regione: «Anziani non uscite di casa per le prossime tre settimane»
Coronavirus, l'appello della Regione: «Anziani non uscite di casa per le prossime tre settimane»
di Ernesto De Franceschi
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Lunedì 2 Marzo 2020, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 17:29

Coronavirus, l'appello della Regione Lombardia: «Anziani non uscite di casa per le prossime tre settimane». «Invito gli anziani a uscire il meno possibile nelle prossime due o tre settimane»: l'assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera lo ha ribadito oggi a SkyTg24 dopo l'appello che aveva già lanciato ieri.

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L'assessore Gallera ha spiegato che il Coronavirus ha una grande diffusione ma «il 50% la supera senza accorgersene e il 40% non ha gravi problemi». «Però - ha aggiunto - c'è un 10%, che è quello che va in terapia intensiva, e sono quasi tutte persone che hanno più di 65 anni».

 

 

LE REGOLE DA SEGUIRE
«Diciamo almeno un metro e mezzo, 1,80 per essere sicuri in tutti i sensi»: è la distanza da tenere tra le persone per essere sicuri di non essere infettati, secondo quanto spiegato da Massimo Galli, docente di malattie infettive e primario dell'ospedale Sacco di Milano, intervenuto a Rai Radio1.

«Non ritengo che da queste cose ci si possa liberare tanto presto. Ritengo che ce la faremo e la stragrande maggioranza delle persone colpite vinceranno sul virus e supereranno la malattia senza particolare difficoltà», ha aggiunto Galli, precisando che «però abbiamo questo ospite indesiderato in casa e dobbiamo fare tutto quello che è necessario per contenerlo e per impedire nuove infezioni e questo implica sacrifici: è inutile girarci attorno». Galli ha spiegato che al Sacco «la situazione è dura. Abbiamo molti pazienti e diversi in condizioni precarie. Ci sono alcuni ospedali in Lombardia che sono ancora più sotto stress di noi».

«Si tratta di numeri attesi e di infezioni già avvenute svariati giorni fa. Questo numero in crescita non è di nuove infezioni ma è un numero in crescita di nuove diagnosi di infezioni già avvenute magari da qualche settimana». Infine un appello agli over 65: «Anche io sono un over 65. Ritengo che siamo anziani ed esperti e dobbiamo avere la capacità di gestire una problematica come questa con esperienza e prudenza senza diventare allarmisti. Non c'è bisogno di fare provviste in casa come se fosse scoppiata la guerra, se però riusciamo ad evitare situazioni affollate, tanto di guadagnato. Rassegniamoci a stare un pochino in più in casa».

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