Coronavirus, Gallera: «Impensabile ristoranti aperti a maggio»

Coronavirus, Gallera: «Impensabili ristoranti aperti a maggio»
Coronavirus, Gallera: «Impensabili ristoranti aperti a maggio»
3 Minuti di Lettura
Domenica 5 Aprile 2020, 21:47 - Ultimo aggiornamento: 21:49

La nostra vita cambierà fino a che non avremo trovato un vaccino. E' questo lo scenario che esperti e politici stanno costruendo per il nostro paese, anche con la fine del Lockdown. «Il virus è cattivo - ha detto Gallera, assessore alla Sanità della Lombardia - si nutre dei corpi e si diffonde come una bomba atomica e non lo fermiamo più. Ogni giorno contiamo morti in Lombardia e ce ne sono anche molti di più. Bisogna evitare che il virus trovi un corpo di cui nutrirsi, stare a casa e distanziarsi. Poi bisognerà ripartire, probabilmente sarà per categorie, andrà fatto in maniera progressiva e lo Stato dovrà aiutare le attività economiche e commerciali perché non si può immaginare che qualcuno ai primi di maggio possa tornare ad aprire un ristorante che aveva 50 coperti e continua a fare 50 coperti»

Leggi anche > Corona virus in Lombardia: oggi 249 decessi e 1137 positivi in più. Migliora ancora il dato delle terapie intensive: 8 letti liberi in più

«Il governo ha richiamato all'unità nazionale indebolendo le misure che noi volevamo fare, dicendo 'le misure che dobbiamo applicare devono valere per la Lombardia, la Campania e la Sicilià, quindi in qualche modo ha attutito sempre le misure che noi volevamo introdurre». Lo ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ospite a 'Stasera Italià su Rete 4. «La nostra regione ha avuto uno tsunami pazzesco e ha fatto da diga agli altri, ha avuto la capacità di resistere - ha spiegato Gallera -. Se così è, vuol dire che la logica della ripartenza riguarda le altre regioni e in Lombadia bisogna adottare misure diverse e un pochino più rallentate, noi lo condividiamo ma non si capisce perché questo discorso non è stato fatto. Se dà fastidio che noi certe cose le subiamo e le raccontiamo io sono molto dispiaciuto di questo».

«Il nostro atteggiamento è sempre stato molto responsabile - ha ribadito l'assessore lombardo - però di fronte a frasi di sindaci o situazioni che ci vengono riportate a livello nazionale qualche cosa abbiamo dovuto dire, non si può sempre subire. Questo sempre con grande parsimonia e un tono contenuto»

© RIPRODUZIONE RISERVATA