Milano, gelataio costretto a pagare il pizzo per 25mila euro: tre arresti

Dopo 11 anni, sono stati condannati i tre malviventi che obbligavano il gelataio di Cormano a pagare il pizzo
Dopo 11 anni, sono stati condannati i tre malviventi che obbligavano il gelataio di Cormano a pagare il pizzo
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Lunedì 20 Settembre 2021, 14:09

Condannati dopo 11 anni i fratelli del capoclan 'ndranghetista Pepè, Enrico e Giovanni Flachi (3 anni e 8 mesi), e  Massimo Nucera (6 anni e mezzo). Nel dicembre 2010 erano stati arrestati con le accuse di estorsione, tentata estorsione e rapina e risiedevano in carcere a Opera, a Milano.

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A stabilire le pene per i tre accusati è stata la giudice per l'udienza preliminare, Sofia Fioretta.

I malviventi che avevano costretto un gelataio di Cormano a versargli 3500 euro in contanti, oltre ad alcuni preziosi, come 'pizzo', dopo avergli estorto complessivamente 25mila euro. A far scattare l'indagine dei carabinieri di Sesto San Giovanni, guidati dal maggiore Saverio Sica, era stata proprio la denuncia della vittima, presentata a ottobre 2020. 

In base a quanto emerso dall'inchiesta, coordinata dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, Stefano Ammendola, Giovanni Flachi aveva prima accusato il commerciate di usare il suo cognome per business illeciti, per poi chiedergli se aveva già saldato il 'pizzo'.

Nei mesi successivi, poi, Flachi si era presentato altre volte nella gelateria, dove aveva consumato senza pagare. In seguito, a dicembre 2020, era intervenuto l'altro fratello, Enrico, che aveva costretto il gelataio a pagare, minacciando in caso contrario "seri problemi" alla sua "attività". Nucera, poi, aveva svolto un ruolo da 'mediatore' per estorcere il denaro.

Gli accertamenti, portati a termine grazie al lavoro del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, avevano scoperchiato quella che può palesemente essere ricondotta a una consorteria criminale di matrice ‘ndranghetista dedita alla raccolta del pizzo.

Secondo quanto spiegato dai carabinieri, i fratelli Flachi e il loro complice Massimo Nucera - tutti residenti a Milano e Rho (Milano) - sono legati al clan della mafia calabrese. 

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