Claudio Simonetti stasera al Magnolia: "Profondo Rosso, successo nato per caso"

Claudio Simonetti
Claudio Simonetti
di Massimiliano Leva
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Mercoledì 25 Luglio 2018, 06:00
Dice che se non facesse un disco o un tour ogni tanto, si annoierebbe.
E dire che Claudio Simonetti, stasera al Magnolia, di suo ha già fatto tanto: lui, 66 anni, romano, pioniere della musica progressive in Italia negli anni ’70 e della dance negli ‘80, fondatore dei Goblin, con cui ha composto colonne sonore per Dario Argento, da Profondo rosso a Suspiria. Un mito, insomma, come racconta la sua biografia “Ragazzo d’argento”. A breve partirà per un tour in Giappone e poi negli Stati Uniti. Intanto, dalla sua casa di Roma parla della data di stasera. «Suonerò i pezzi più famosi, quelli del nuovo disco devono ancora essere incisi. Farò i brani della mia carriera, perché piacciono sempre: a grandi e meno grandi. Forse perché la musica oggi riprende ciò che c’era già allora, quando ho iniziato».

Un’avventura nata per caso, la sua. «Fu il produttore della Cinevox Record a fare il nostro nome a Dario Argento.
Giorgio Gaslini aveva già scritto buona parte delle musiche per Profondo rosso, ma lui voleva qualcosa di più e così entrammo in scena noi, che neppure ci chiamavamo ancora Goblin. Andò tutto via liscio e all’improvviso ci trovammo a lavorare con uno dei registi più famosi al mondo. Cosa che oggi, per come funzionò allora, non potrebbe mai succedere». Il successo arrivò anche in Italia e da allora per Simonetti non c’è più stato altro lavoro. «Ho cominciato prestissimo, da bambino. Ho suonato la chitarra perché mi piacevano i New Trolls. Eravamo davvero grandi band. Oggi forse è tutta un’altra cosa». 
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