Milano, cocaina nell'auto: la comandante resta al suo posto e si sottopone al test del capello

Cocaina nell'auto, la comandante resta al suo posto e si sottopone al test del capello
Cocaina nell'auto, la comandante resta al suo posto e si sottopone al test del capello
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Giovedì 9 Gennaio 2020, 16:00 - Ultimo aggiornamento: 17:08

Lia Vismara, la giovane comandante di polizia locale di Corbetta (Milano), è stata denunciata per spaccio di sostanze stupefacenti dopo essere stata sorpresa con tre dosi di cocaina in auto dai carabinieri. Mentre infuria la polemica politica a livello comunale, il sindaco Marco Ballarini ha difeso la propria decisione di non rimuovere la donna dal posto di comando: «Le opposizioni mi attaccano, ma cosa dovrei dire in consiglio a riguardo di questo fatto? Si tratta di un episodio di carattere personale che non intacca la fiducia che continuo ad avere nella nostra comandante».

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Come spiega Il Giorno, il primo cittadino di Corbetta ha chiesto e ottenuto di anticipare l'esame del capello alla giovane comandante, per stabilire se la 31enne abbia effettivamente fatto uso o meno di sostanze stupefacenti: «Inizialmente dal dipartimento prevenzione tossicodipendenze mi avevano detto a fine mese. Sono riuscito ad anticipare il prelievo ad oggi. Ci andrò anch’io, a Magenta. L’esito, dopo l’esame che verrà svolto in un centro specialistico a Milano, lo avremo solo verso il 20 di questo mese».

La vicenda sta facendo molto discutere, a Corbetta e non solo, dallo scorso week-end, quando Lia Vismara, dopo un allenamento di pallavolo e prima di una cena con alcune amiche, era stata fermata dai carabinieri per un controllo e, sotto un tappetino, era stata rinvenuta la droga. Il sindaco aveva deciso di non rimuoverla dall'incarico, attirando parecchie polemiche dalle opposizioni. Ancora una volta, Marco Ballarini torna a difendere la propria scelta: «Non c'è stata alcuna segnalazione dalla Procura, è stata la comandante stessa a mostrarmi personalmente il verbale di sequestro della sostanza stupefacente. La sospenderò dal servizio solo se arriveremo a un rinvio a giudizio, anche se non c'è alcun obbligo di legge. Si tratta di vicende personali, che nulla hanno a che fare con l'amministrazione né danneggiano il nostro Comune».

La polemica, però, prosegue. Secondo le opposizioni, il sindaco avrebbe usato metri di giudizio differenti rispetto a quando aveva deciso di licenziare due dipendenti comunali. Marco Ballarini, però, spiega: «Tutto vero, è successo due anni fa, ma in quel caso un dipendente aveva lasciato il posto di lavoro 45 minuti prima e senza permesso, per accompagnare il figlio agli allenamenti, mentre un altro lo aveva coperto timbrando il suo cartellino all'orario di fine servizio».

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