Blocco vecchie auto diesel, i negozianti contro il sindaco Sala: "Così si affossa il commercio"

controlli antismog
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di Simona Romanò
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Giovedì 21 Giugno 2018, 06:15
«Il no diesel? Un provvedimento che affossa il sistema commerciale di Milano, facendo chiudere i negozi e paralizzando i rifornimenti per tutto il settore terziario». Così Simonpaolo Bongiardino, presidente di Assomobilità e consigliere di Confcommercio Milano, attacca la Low emission zone (Lez) che bloccherà gradualmente tutti i diesel - da lunedì a sabato, dalle 7,30 alle 21 - a partire dal 21 gennaio 2019 quando non potranno più circolare gli Euro 3 - pena la multa da 80 euro - e il 1° ottobre 2019 gli Euro 4. Per poi proseguire nel 2024 con gli Euro 5 e nel 2025 con gli Euro 6. Le prime telecamere (circa 12 sulle 180 in programma), installate ai confini della metropoli, multeranno già dal 21 gennaio. A far insorgere i commercianti è l’ipotesi di estendere la Lez anche al sabato e fino alle 21: sono proposte che saranno al vaglio del consiglio comunale perché la delibera approderà in aula a luglio, ma la linea è già stata disegnata dal sindaco Giuseppe Sala. «La Lez, dopo Area C, è innegabile che ci penalizza - spiega Bongiardino - ma l’avremmo accettata perché siamo sensibili all’inquinamento, visto che respiriamo tutti la stessa aria. Tuttavia è inaccettabile il divieto del sabato che porterà i clienti di negozi e ristoranti lontani da Milano, favorendo i centri commerciali dell’hinterland». Il coro di proteste si eleva anche per lo stop fino alle 21: «Allineiamo gli orari a quelli di Area C, ovvero fino alle 19.30», propone Bongiardino. E ancora: «Non crediamo che la giunta voglia far fallire i negozi».
A rispondere è direttamente il sindaco Giuseppe Sala: «Capisco i negozianti e cercheremo di studiare misure che attenui la problematica, come qualche permesso nel corso dell’anno, ma la qualità dell’aria è la priorità.
Quindi, indietro non torniamo». Nei prossimi giorni l’assessore alla Mobilità Marco Granelli incontrerà tutte le categorie interessate, come quella degli ambulanti, proseguendo il dialogo con Confcommercio.
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