Milano, bimba di 4 anni “prigioniera del covid”: «In quarantena da 4 mesi, ha gli incubi e parla di mostri»

Bimba di 4 anni 'prigioniera del Covid': «In quarantena da 4 mesi, ha gli incubi e parla di mostri»
Bimba di 4 anni 'prigioniera del Covid': «In quarantena da 4 mesi, ha gli incubi e parla di mostri»
2 Minuti di Lettura
Martedì 21 Luglio 2020, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 12:36
Da quattro mesi è in quarantena e non può uscire, una situazione drammatica considerando che è una bambina di appena 4 anni. Da quei sintomi riconducibili al coronavirus sono passati 4 mesi, ma lei continua ad essere positiva e per liberarla servirebbe un doppio tampone negativo, che però la mamma non vuole fare perché non voglio più sottoporla a questo stress.

Leggi anche > Il Covid ha ucciso 173 medici: il deputato Sensi legge la lista alla Camera

Ne parla oggi il Corriere della Sera nelle pagina di Milano: la bimba non ha trasmesso il virus a nessuno dei suoi contatti, e per le autorità sanitarie anche attualmente non è più un pericolo per gli altri. L’incubo è iniziato il 24 marzo: la bimba, con febbre alta, faceva fatica a respirare. I genitori la portano al Pronto Soccorso, per i medici non aveva disturbi ai polmoni e la rimandano a casa senza farle il tampone.

La famiglia, racconta la mamma, la tiene in isolamento: «Siamo rimasti reclusi in casa fino ai primi di maggio», racconta al Corriere. Poi a metà maggio, in piena fase 2, alcune macchie sulle mani la preoccupano: «Mi sono spaventata, si parlava in quei giorni di sindrome di Kawasaki - continua - Le hanno fatto il tampone ed è risultato debolmente positivo, aveva un livello alto di anticorpi Igg al virus». Poi altri 4 tamponi: uno debole, uno negativo, un positivo, nel giro di un mese.

La bimba intanto inizia ad avere disturbi di comportamento, forse impressionata dalle modalità del test (il cotton fioc nel naso o nella bocca). «Ha gli incubi, si risveglia urlando, parla di mostri e di dottori cattivi», le parole drammatiche della mamma della piccola, che dopo essersi rivolta alle autorità le ha quasi messe in crisi. Nessuno si prende la responsabilità di liberarla, ma quasi sicuramente la bimba non è più contagiosa. Nel frattempo il suo incubo non è ancora finito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA