Matrimoni, 70 invitati di nozze respinti all'hub vaccinale: «Dovevate prenotare», arrivano i carabinieri

Foto d'archivio
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di Fabrizio Cibin
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Venerdì 11 Giugno 2021, 15:04

SAN DONA' DI PIAVE - Via libera dei vaccini per gli invitati ai matrimoni, a San Donà si presentano in 70, gli animi si agitano per la mancanza di dosi e devono intervenire i carabinieri.
E' successo mercoledì scorso all'Ulss 4, al punto vaccini di via Svezia. Anche nel territorio coperto dall'azienda sanitaria del Veneto Orientale, in tanti hanno colto con favore la dichiarazione del presidente del Veneto, Luca Zaia, che, per agevolare la ripresa di uno dei settori più colpiti dalla pandemia, quello dei matrimoni, nella conferenza stampa del 7 giugno, aveva annunciato che, per gli invitati, ci sarebbe stato un canale preferenziale per fare subito l'inoculazione del vaccino. Precisando che, chi è in possesso della partecipazione, può prenotarsi (condizione sempre indispensabile) forzando il sistema al sito  regionale o nella app Sanità km zero-Ricette e ricevere la propria dose a seconda della disponibilità. In tanti hanno colto l'opportunità per l'immunizzazione, a garanzia della sicurezza propria, oltre che di amici e parenti, in vista di cerimonie come i matrimoni. Secondo quanto ha riferito l'Ulss 4, soltanto mercoledì nei centri vaccinali sono stati somministrati 170 vaccini a persone invitate alle cerimonie; di questi 70 nel centro vaccinale di San Donà. Ed è proprio in quest'ultimo che si sono registrati alcuni problemi. 



LA TESTIMONIANZA
«Avendoci indicato di presentarci al centro vaccinale mercoledì alle 13, in tanti hanno dovuto prendersi un permesso da lavoro per poter usufruire della vaccinazione riferisce uno dei giovani presente nel centro di via Svezia con amici invitati a un matrimonio .

Nessuno è arrivato con la pretesa di un vaccino. Anzi, siamo consapevoli di essere dei privilegiati per questa possibilità e non intendiamo in alcun modo sottrarre una dose a chi ne ha il pieno diritto di precedenza. Gli animi si sono scaldati soltanto in virtù degli atteggiamenti poco rispettosi da parte di alcuni membri del personale volontario, spesse volte perfino contraddittorio sulle dosi disponibili, e alla contrarietà di aprirle per noi. Noi, su loro segnalazione, abbiamo pazientemente aspettato per tutto il giorno. Se era, però, palese che, nel corso della giornata, non ci sarebbero state rinunce da parte di aventi diritto, sarebbe stata gradita l'informazione, invece di mandarci via quasi in malo modo a fine giornata, quando il centro stava chiudendo. Non abbiamo alcun pregiudizio negativo rispetto al personale medico e paramedico, che anzi ringraziamo per il grande lavoro che sta facendo a beneficio della collettività. Però avremmo gradito altrettanto rispetto nei nostri confronti, di persone, prima che di privilegiati saltafile come quasi siamo stati etichettati». 

 



A replica dell'accaduto, ieri è arrivata una nota ufficiale dell'Ulss 4 che riferisce che c'erano state, a fine giornata, delle lamentele, da parte di un gruppo di giovani che, nonostante l'indisponibilità di ulteriori dosi vaccinali, pretendevano l'immunizzazione nonostante le scorte di giornata fossero terminate. Il gruppo era stato invitato ad attendere la fine della seduta vaccinale in modo tale da poter somministrare dosi eventualmente disponibili per il mancato arrivo di persone in appuntamento ma tale possibilità a fine giornata non si è resa possibile. In un momento di agitazione dei giovani, il personale del centro vaccinale ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine che, comunque, al loro arrivo, hanno trovato una situazione tranquilla». 
Poi il direttore generale, Mauro Filippi, in prima persona interviene, aggiungendo alcuni particolari della vicenda che, in qualche modo, giustificano quanto accaduto. «Eravamo stati contattati da alcuni giovani che ci chiedevano come potere accedere per i vaccini, avendo il matrimonio a breve. Gli abbiamo consigliato di presentarsi ugualmente ad accesso libero; solo che è giunta più gente del previsto».
Accesso libero, ovvero recarsi al centro vaccini ed attendere eventuali dosi disponibili. La gente in più probabilmente si spiega perché il giorno 8 sulla pagina Facebook era stato scritto accesso diretto senza prenotazione. 

LE SCUSE
«Non pensavamo potesse venire tutta quella gente. Forse è stata una leggerezza», ammette il direttore generale dell'Ulss. E sul presunto atteggiamento del personale nei confronti del gruppo, che ha poi scatenato le loro reazioni, Filippi ha detto che «se è successo così, mi dispiace e mi scuso». 
 

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