Lockdown, zone rosse addio dopo Pasqua? Decisiva la settimana del 5 aprile, ecco perché

Lockdown, zone rosse addio dopo Pasqua? Decisiva la settimana del 5 aprile, ecco perché
Lockdown, zone rosse addio dopo Pasqua? Decisiva la settimana del 5 aprile, ecco perché
di Raffaele Alliegro
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Martedì 16 Marzo 2021, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 17 Marzo, 16:41

Dopo Pasqua andrà meglio. Grazie al lockdown l'indice Rt, cioè quello che misura anche l'efficacia delle restrizioni adottate contro la pandemia, dovrebbe diminuire alla fine di marzo. Il numero dei contagi arriverà al picco nello stesso periodo di tempo, seguito ovviamente da un calo. La riduzione dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi è attesa per i giorni delle festività pasquali. Sono questi i presumibili effetti delle misure contro il Covid scattate nei giorni scorsi. Effetti descritti dai ricercatori dell'Università Milano Bicocca, che hanno sviluppato un modello matematico partendo dai numeri della Lombardia ma «estensibili alle altre regioni in rosso». Dello stesso parere Roberto Cauda, professore ordinario di Malattie infettive al Policlinico Gemelli di Roma: «Avremo il picco dei contagi alla fine di marzo. Se vogliamo vedere l'esito in termini di sorpresa di Pasqua, possiamo dire che avremo notizie positive». Previsioni su cui si è poi abbattuto lo stop precauzionale per il vaccino Astrazeneca che al momento, comunque, non dovrebbe incidere sulle misurazioni degli effetti immediati del lockdown.

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La ricerca

I risultati, spiega Giovanni Corrao, professore di Statistica medica alla Bicocca, si vedranno dopo due settimane dall'avvio delle nuove restrizioni.

Con la discesa dell'indice Rt a 0,92 previsto per il 29 marzo, e a 0,77 nella settimana del 5 aprile. Il picco dei contagi sarà invece raggiunto il 28 di questo mese, mentre il picco per le terapie intensive e i decessi arriverà nei giorni delle festività pasquali. Per la diminuzione dei ricoveri in terapia intensiva e dei decessi servirà infatti un periodo più lungo, il cosiddetto periodo di latenza, che dovrebbe cominciare dopo tre settimane da oggi. In questo momento abbiamo dieci regioni e una provincia autonoma in zona rossa. Gli esperti fanno sapere che il numero di contagi, ricoveri e morti non andrà giù automaticamente se le misure dovessero cambiare: «Se restiamo in zona rossa, e con l'aiuto della bella stagione, i dati continueranno a scendere. Ma se si proseguirà a passare da un colore all'altro, i contagi riprenderanno a salire come abbiamo già visto da ottobre in poi», dice Corrao.

Aggiunge il professor Roberto Cauda: «Modelli matematici sulla pandemia ce ne sono molti. A volte sono stati utili, a volte ci sono stati non previsti cambiamenti da parte del virus che hanno un po' alterato il modello basato sulla persistenza di alcuni fattori. In linea generale, è chiaro che il virus si muove sulle gambe degli uomini e delle donne. E se riduci la mobilità degli uomini e delle donne i dati migliorano. Un lockdown prolungato determina sicuramente un calo dell'Rt, dei decessi e della pressione sulle terapie intensive. Lo abbiamo già visto l'anno scorso con il primo lockdown. Per apprezzare il miglioramento servono dalle due alle tre settimane».

 

Le prospettive

Le prospettive di questo periodo, grazie ai vaccini, sono però diverse rispetto a quelle di un anno fa, anche se lo stop ad Astrazeneca è stata una doccia fredda. Spiega Cauda: «Credo che rispetto alla primavera scorsa ci sia una sostanziale differenza. Mentre allora l'obiettivo era il contenimento, ora ci sono anche i vaccini. Bisognerebbe dunque continuare a fare contenimento con l'obiettivo di immunizzare il maggior numero possibile di persone. Quindi la sorte di Astrazeneca andrà chiarita al più presto. Aspetto le comunicazioni dell'Ema, visto che soltanto chi ha i dati può decidere. E spero che l'Agenzia europea del farmaco dia risposte univoche, chiare, tranquillizzanti. Perché il vaccino è l'unica via di uscita dalla pandemia».

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