Lockdown, Bassetti: «Necessario per anziani e fragili. Bisogna tutelarli da contagio»

Lockdown, Bassetti: «Necessario per anziani e fragili. Bisogna tutelarli da contagio»
Lockdown, Bassetti: «Necessario per anziani e fragili. Bisogna tutelarli da contagio»
3 Minuti di Lettura
Venerdì 23 Ottobre 2020, 18:24 - Ultimo aggiornamento: 18:44

Spunta l'ipotesi di un possibile lockdown basato sulle fasce di età e in particolare rivolto agli anziani. Con la attuale «crescita sostenuta dei casi di Covid-19 in Italia, andrebbe innanzitutto limitata la circolazione delle persone più fragili con patologie e degli anziani: penso che un lockdown mirato per queste categorie potrebbe essere il passo successivo, al fine di tutelarle dal contagio». Lo sottolinea all'agenzia Ansa Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, commentando i dati odierni del bollettino del ministero della Salute sulla curva epidemica. 

LEGGI ANCHE --> Covid, la provincia di Frosinone ancora maglia nera nel Lazio: oggi 144 casi. Contagi nella Comunità Dialogo, scatta l'indagine

La curva dei casi di Covid-19 in Italia «sta salendo in modo importante, con un aumento del 50% della percentuale di positivi sul totale dei tamponi fatti in poco più di 10 giorni».

Lo afferma all'agenzia Ansa Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. «Prevedo - rileva commentando i dati odierni sui contagi - che la curva continuerà a salire fino al raggiungimento del picco e successivamente di una situazione di plateau, ma al momento il picco è ancora lontano».

Video

In questo momento, sottolinea, «il 10% di coloro che fanno un tampone è positivo, ma in alcune Regioni siamo al 25% di positivi. È evidente - afferma Bassetti - che siamo davanti ad una circolazione epidemica di questa seconda ondata che sta continuando a progredire». A fronte di questi numeri, conclude l'infettivologo, anche ordinario di malattie infettive all'Università di Genova, «bisogna evidenziare il messaggio che positività non vuol dire necessariamente malattia e che in presenza di scarsa sintomatologia bisogna restare a casa, curare le formi lievi e monitorare l'andamento, ma non recarsi subito in ospedale. È fondamentale non intasare gli ospedali».

© RIPRODUZIONE RISERVATA