Emoticon mai pertinenti

Emoticon mai pertinenti
Emoticon mai pertinenti
di Flaminia Bolzan
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Venerdì 10 Giugno 2022, 07:44 - Ultimo aggiornamento: 13 Giugno, 12:37

Poche cose nella comunicazione moderna risultano di difficile interpretazione quanto le emoticon. Ne incontriamo giornalmente una varietà assoluta, ormai tendente all'infinito e se a volte le faccine hanno il potere iconico di una sintesi perfetta, in altre circostanze producono un effetto assimilabile al fuoco di Sant'Antonio in agosto.

Stiamo lì, a scervellarci, mentre il nostro stato d'animo è il medesimo di quando abbiamo trovato briciole di kellog's all'interno delle lenzuola: tremendamente infastidito. Ci chiediamo, ma cosa vorrà dire? Il più delle volte, l'emoticon non è pertinente e vi assicuro, non è frutto di una mancanza di competenza nell'utilizzo del sistema, o di un errore ingenuo nella digitazione.

È figlia di un pensiero, parecchio diretto, direi quasi brutale.

Un concetto che a Roma suona più o meno così: non me devi rompe le palle. Io comprendo che sia decisamente più gratificante pensare che quella faccetta con il volto semicoperto dalle manine gialle nasconda chissà quale tipologia di significato nascosto, ma datemi retta anche stavolta, non è così. Era solo più comodo piazzare un elemento decontestualizzato premendo il pollicione, piuttosto che articolare (laddove presente) un minimo di discorso dotato di senso.

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