Green pass e viaggi, rientro dalle vacanze con certificato verde anche in zona bianca: ecco cosa cambia tra due settimane

Green pass e viaggi, rientro dalle vacanze con certificato verde anche in zona bianca: ecco cosa cambia tra due settimane
Green pass e viaggi, rientro dalle vacanze con certificato verde anche in zona bianca: ecco cosa cambia tra due settimane
di Francesco Malfetano
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Mercoledì 18 Agosto 2021, 10:28 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 07:33

Meno di due settimane, poi il Green pass diventerà obbligatorio anche per accedere a treni, aerei, bus, navi e traghetti. Dall'1 settembre infatti la certificazione che attesta l'avvenuta vaccinazione (almeno la prima dose), la guarigione dal Covid o l'esito negativo di un tampone, estende il proprio raggio d'azione a tutti i viaggi a lunga percorrenza o interrogionali (esclusi i collegamenti nello Stretto di Messina). Un "dettaglio", questo del nuovo pass, da ritenersi fondamentale perché inciderà senza dubbio sul rientro dalle ferie degli italiani.

Zona gialla in Sicilia da lunedì, a rischio anche la Sardegna: crescono morti e ricoveri

La misura però, è bene precisare, non riguarda il trasporto pubblico locale e, quindi, per il momento non incide sugli spostamenti ordinari. Inoltre, per coloro che stanno già rientrando dalle vacanze oppure devono ancora partire, al momento non sono in vigore particolari restrizioni se restano sul territorio nazionale. Tra zone bianche infatti, non vige alcuna limitazione. E, come chiariscono le Faq pubblicate da Palazzo Chigi nelle scorse settimane, anche tra zone gialle - che con ogni probabilità da lunedì torneranno a interessare la Penisola (con Sicilia e Sardegna in prima fila) - non c'è bisogno di particolari accortezze: «Non è richiesta nessuna Certificazione se il volo è nazionale e riguarda un viaggio tra Regioni in zona bianca o gialla (cioè a basso rischio).

La Certificazione può essere richiesta dal "vettore", al momento dell'imbarco, se ci si sposta tra o verso Regioni a maggior rischio (zone arancioni e rosse)».

 

VIAGGI ALL'ESTERO


La situazione però cambia radicalmente se la meta del viaggio non è italiana. Per accedere a quasi tutti i paesi della Ue o dell'area Schengen (sul sito della Farnesina viaggiaresicuri sono forniti tutti i dettagli), è infatti necessaria la certificazione digitale. A differenza di quanto accade nella nostra Penisola anche per bar e ristoranti, perché sia considerata valida è necessario averla ottenuta dopo il completamento del ciclo vaccinale e, quindi, aver ricevuto entrambe le dosi (o una sola per J&J o in caso di guarigione). Nel caso in cui il pass è stato rilasciato con la dicitura "1 su 2" è quindi necessario, tanto per varcare i confini del Paese estero quanto per rientrare in Italia, sottoporsi ad un tampone molecolare o un test rapido antigenico.

Il passenger locator form


Una prassi, quella del test, da cui sono invece esentanti i bambini con meno di 6 anni (ma non quelli tra i 6 e i 12 anni che pure non possono ancora essere vaccinati). Da tenere a mente inoltre che, in base alla regole locali (e quindi anche per il rientro in Italia), la maggioranza dei Paesi chiede anche di compilare il Plf, ovvero il Passenger locator form. Un modulo che, raccogliendo i dettagli sulla permanenza nel Paese, aiuterebbe il tracciamento in caso di positività.

 

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