Firenze, quarta valigia con resti umani: vittime sparite quando il figlio è uscito di cella

Firenze, quarta valigia con resti umani: vittime sparite quando il figlio è uscito di cella
di Michela Allegri
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Giovedì 17 Dicembre 2020, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 09:42

Un nuovo macabro ritrovamento nella periferia di Firenze: è spuntata una quarta valigia con resti di cadaveri sezionati. È stata trovata nella stessa striscia di terreno incolto dove erano state gettate le altre tre: lungo la superstrada Firenze-Pisa-Livorno, in ingresso nel capoluogo toscano, davanti al carcere di Sollicciano. E proprio nel carcere fiorentino era recluso il figlio delle vittime, che quasi certamente sono Shpetimi e Teuta Pasho, 54 e 52 anni, entrambi spariti il 2 novembre 2015. Lo stesso giorno il figlio Taulent, oggi trentatreenne, accusato di detenzione di stupefacenti e spaccio, lasciava la prigione per venire ristretto agli arresti domiciliari. Da lì è evaso nel 2016 e da allora è irreperibile.

Valigia con resti umani a Sollicciano: identificata la coppia uccisa e fatta a pezzi per vendetta cinque anni fa

 


L'IMPRONTA
Per il momento è stato identificato solo il cadavere del cinquantaquattrenne, grazie a un tatuaggio con disegnate un'ancora, la scritta «Valona» - città albanese dalla quale viene la coppia - e le prime lettere del nome Shpetimi. E, soprattutto, grazie a un'impronta digitale che era nel database delle forze dell'ordine per la richiesta del permesso di soggiorno. Nella valigia trovata ieri c'erano le gambe dell'uomo, l'ultimo pezzo mancante per procedere alla ricomposizione dei corpi. Shpetimi Pasho sarebbe stato ucciso con una coltellata alla gola. Mentre la donna sarebbe stata massacrata di botte e strangolata. Il prossimo passo per confermare le identificazioni sarà l'esito dell'esame del Dna svolto sulla figlia Dorina, che vive a Castelfiorentino ed è andata in caserma, al comando provinciale dei carabinieri di Firenze, sia per sottoporsi al prelievo per il confronto genetico, sia per essere sentita dal pm Ornella Galeotti e dagli investigatori.
Ora le indagini puntano a ricostruire gli ultimi giorni di vita della coppia e a trovare il figlio latitante.

I coniugi erano scomparsi entrambi novembre 2015 mentre erano in Toscana per fare visita ad alcuni parenti, compreso il figlio Taulent. Dorina ha ridimensionato la figura del fratello, irreperibile dal 2016 e che deve ancora scontare quattro anni di reclusione. «È un piccolo spacciatore», ha detto, escludendo che l'omicidio dei genitori sia legato a una vendetta, forse a un debito di droga. «Se fosse stato un delitto per droga - ha aggiunto prima di parlare con gli inquirenti - non avrebbero aspettato i miei genitori, che facevano avanti e indietro dall'Albania alla Toscana, ma avrebbero ammazzato me o mio fratello, ci conoscevano tutti a Castelfiorentino. Per essere state ridotte in quelle condizioni due persone, allora doveva essere per un debito enorme. Ma enorme doveva essere anche il criminale per riuscire ad accumularlo. E mio fratello era un semplice pusher».


LA COINCIDENZA
Per gli investigatori, però, la coincidenza tra la scomparsa della coppia e l'uscita di prigione di Taulent insospettisce chi indaga. Secondo la denuncia presentata dalla figlia dei Pasho l'8 novembre 2015, marito e moglie erano spariti sei giorni prima, il 2 novembre 2015, lo stesso giorno della scarcerazione. La testimonianza di Taulent per gli investigatori potrebbe fare chiarezza su molti dettagli, soprattutto per capire se fosse mai stato minacciato o se fosse coinvolto in giri pericolosi. Anche perché l'omicidio, così come l'occultamento dei cadaveri, fatti a pezzi e imballati con nastro adesivo e teli di plastica dentro a quattro valigie, lascia pensare a un avvertimento da criminalità organizzata.

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