Eutanasia, ecco cosa può cambiare dopo la Consulta

Eutanasia, ecco cosa può cambiare dopo la Consulta
di Barbara Acquaviti
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Lunedì 23 Settembre 2019, 11:09 - Ultimo aggiornamento: 12:29

Ora che ha preso atto della propria incapacità di legiferare sull'eutanasia, alla politica non resta che attendere la decisione della Consulta. Domani la Corte costituzionale sarà chiamata a discutere del caso dj Fabo. Anzi, a ri-discutere. Un pronunciamento c'era già stato lo scorso ottobre, ma la Consulta aveva preferito dare tempo fino al 24 settembre al Parlamento perché varasse una normativa sul fine vita. E il tempo è scaduto.
I giudici avevano comunque indicato una via, definendo «costituzionalmente incompatibile» per alcuni suoi effetti l'articolo 580 del codice penale che parla di aiuto al suicidio.
E adesso la Corte potrebbe decidere di intervenire, di fatto esercitando una supplenza rispetto al legislatore, oppure accettare di concedere altro tempo. È quello che spera il mondo cattolico. Non soltanto il centrodestra, anche nei dem c'è una fetta consistente che non vuole lasciare all'opposizione la vicinanza alla Chiesa. Più compatto è il M5s, schierato a favore non soltanto del suicidio assistito ma anche dell'eutanasia. Anche tra i pentastellati, però, non mancano visioni differenti.

DJ FABO: COME E' NATA LA VICENDA
A febbraio 2017 Fabio Antoniani, noto come dj Fabo, rimasto tetraplegico in seguito a un incidente, sceglie di morire con il suicidio assistito in una clinica Svizzera. Ad accompagnarlo è Marco Cappato, esponente dell'associazione Luca Coscioni, che il giorno dopo si autodenuncia. Viene accusato di aiuto al suicidio, previsto dall'articolo 580 del codice penale. Ne consegue un processo che si svolge a Milano . Il 14 febbraio 2018 la Corte d'Assise di Milano decide di chiedere alla Consulta la valutazione della legittimità costituzionale del reato.

LA DECISIONE: PROROGA O SUPPLENZA
In seguito alla richiesta della corte di Milano, lo scorso 24 ottobre la Consulta è intervenuta rilevando che l'attuale assetto normativo lascia prive di adeguata tutela situazioni meritevoli di protezione. Ha però deciso di rinviare il giudizio, concedendo al Parlamento tempo fino al 24 settembre 2109. Un anno passato invano, visto che la Camera non ha prodotto neanche un testo base. Domani dunque la Consulta tornerà a riunirsi, mentre per mercoledì è attesa la camera di consiglio: potrebbe colmare le lacune legislative con una sentenza additiva o concedere più tempo al Parlamento.

GRUPPI DIVISI: ANCORA NESSUNA LEGGE
Nonostante la sollecitazione della Corte costituzionale, le commissioni Giustizia e Affari sociali della Camera, dopo una discussione durata tre mesi, non sono riuscite a produrre alcun risultato e lo scorso 31 luglio hanno deciso di fermarsi del tutto. L'impasse è stata determinata sopratutto dalla profonda differenza di visioni tra i soci dell'allora maggioranza: molto liberale quella del M5s, decisamente meno permissiva quella della Lega. Ma le diverse sensibilità attraversano praticamente tutti i partiti presenti in Parlamento.


LE MODALITA': IL DIFFERENTE RUOLO DEI MEDICI
La principale differenza sta nella persona che compie l'ultima azione. Nel caso del suicidio assistito, infatti, è il malato ad assumere il farmaco, dunque a decidere quando morire. Il ruolo del medico arriva fino alla prescrizione o alla fornitura del farmaco. Nell'eutanasia, invece, è il medico a provocare la morte. Si parla di eutanasia attiva quando il medico somministra un farmaco, di solito attraverso una iniezione endovenosa. Si parla di eutanasia passiva se il medico sospende le cure o spegne le macchine che tengono in vita un paziente.

LE PROPOSTE: I 9 DDL DEPOSITATI
Sono nove i testi depositati in Parlamento che affrontano in vari modi il tema del fine vita: sei alla Camera e tre al Senato. Tra questi, c'è anche la proposta di legge popolare presentata dall'Associazione Coscioni, che contempla anche l'eutanasia. Non è l'unica: della cosiddetta dolce morte' parlano anche le proposte di Cecconi del gruppo Misto, del dem Zan, di Rostan (Leu) e Cerno (Pd). Inoltre, si occupano di eutanasia anche le due proposte depositate dal M5s, presentate alla Camera e al Senato da Doriana Sarli e Matteo Mantero. Gli altri disegni di legge sono a firma Rizzotti (Fi) e Pagano (Lega).

I ROSSO-GIALLI: MAGGIORANZA DIVISA
Tra M5s e Pd le posizioni sono certamente meno distanti che con la Lega. Tuttavia, anche in questo caso c'è una differenza di visioni. Le proposte di legge pentastellate contemplano tutte anche l'eutanasia, mentre la posizione ufficiale del Pd è più orientata all'ipotesi di depenalizzazione del suicidio assistito in alcuni casi specifici. Tra i dem ci sono però due correnti di pensiero: c'è chi è a favore anche dell'eutanasia e chi non vuole perdere contatto con il mondo cattolico. Anche Leu si trova su posizioni più liberali, ma al suo interno non manca chi nutre perplessità.

LE NORME: BIOTESTAMENTO DAL 2017
Il 14 dicembre del 2017, grazie anche ai voti di Pd e M5s, è stata approvata la legge sul biotestamento. Prevede che ogni persona maggiorenne, in previsione di una futura malattia che la renda incapace di autodeterminarsi, può, attraverso le Dat, ossia le disposizioni anticipate di trattamento, esprimere le proprie preferenze sui trattamenti sanitari, accettare o rifiutare terapie e trattamenti, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali. Nessun trattamento sanitario può però essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata.

COSI' IN EUROPA: OLANDA E BELGIO HANNO APERTO
È stata l'Olanda, nel 2002, il primo paese del mondo a dotarsi di una legge su eutanasia attiva e suicidio assistito.

Subito dopo, il Belgio, dove, dal 2016, è possibile applicarla anche sui minori. In Lussemburgo, invece, è consentita soltanto per gli adulti e per i pazienti in condizioni di salute considerate senza speranza. La Svizzera prevede sia l'eutanasia attiva indiretta sia quella passiva, sia il suicidio assistito. La Svezia ha legalizzato l'eutanasia passiva nel 2010, tollerata anche in Germania, Finlandia e Austria su richiesta del paziente.
 

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