Zanzara giapponese, invasione in Italia: può diventare vettore di malattie

Scoperta in Friuli una delle tre specie di zanzare più invasive al mondo. Gli esperti non escludono il rischio che possa diventare un vettore virale per alcune malattie come febbre del Dengue o la Chikungunya

L'Italia è invasa dalla zanzara giapponese
L'Italia è invasa dalla zanzara giapponese
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Lunedì 27 Settembre 2021, 17:56 - Ultimo aggiornamento: 18:00

L'Italia è invasa dalle zanzare giapponesi. Sono arrivate in Italia a fine estate e hanno già invaso molte regioni del nord. È la terza specie di insetti più invasivi al mondo e adesso, l'Italia trema.

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«Il timore - afferma il medico veterinario della Fondazione Edmund Mach, Annapaola Rizzoli al sito de La Repubblica - è che dall'area orientale del nord Italia si trasferisca nella parte occidentale». Ma c'è anche un altro grande rischio, ovvero, che possa diventare un vettore virale per alcune malattie infettive come la febbre del Dengue o la Chikungunya.

La zanzara giapponese nasce e vive nei boschi, ma si diffonde rapidamente anche nelle aree urbane. L'insetto, di origine asiatica, prolifera in ambienti umidi o caratterizzati da temperature particolarmente rigide. «La zanzara giapponese nasce nei boschi - precisa il dottor Fabrizio Montarsi, responsabile del laboratorio di parassitologia dell'Istituto zooprofilattico di Padova a Repubblica - ma in Europa e da noi la troviamo nelle città e persino nei piccoli centri immersi nella natura».

Simile per aspetto e dimensioni alla zanzara Tigre, questo insetto si adatta agevolmente anche al clima moderato dell'Europa Centrale e Meridionale sopravvivendo alla stagione invernale. Ha la caratteristica di essere molto aggressiva e molesta, specie nelle ore diurne. 

La zanzara giapponese è responsabile della cosiddetta «encefalite giapponese», un particolare tipo di emicrania caratterizzata da mal di testa pulsanti, febbre e disturbi gastrointestinali. Tuttavia, gli esperti non escludono la possibilità che questo insetto possa fungere da vettore virale anche per altri tipi di infezione quali, ad esempio, la febbre del Dengue o la Chikungunya. «Un'altra delle conseguenze sarebbe la cefalea giapponese, ma in Europa finora non abbiamo riscontrato alcun caso.

Perché il virus venga trasmesso occorre infatti che ci siano l'insetto, il virus e lo stesso identico ambiente in cui questa trasmissione è possibile, tipicamente quello del Sudest asiatico».

Come fare per limitare la proliferazione della zanazara giapponese? «Il successo dell'invasione della zanzara giapponese - osserva Rizzoli - è dovuto anche alla sua notevole resistenza alle lunghe distanze e alla capacità di svilupparsi in una serie di contenitori naturali e artificiali in cui ci sia ristagno d'acqua». È necessario quindi adottare tutte le buone pratiche possibili per evitare la proliferazione dell'insetto. «A cominciare dal non lasciare aperti i contenitori che possono colmarsi di acqua, non accatastare materiali, usare le reti antizanzare, vuotare e capovolgere gli annaffiatoi, mantenere pulite le aree in cui si vive».

In attesa che gli esami di laboratorio accertino la reale pericolosità di questo insetto, la Regione Veneto informa che in Italia è disponibile un vaccino somministrabile per via intramuscolare, a partire dai 2 mesi di età, che prevede due dosi distanziate di circa un mese.

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