Zaia e la ricetta contro i complottisti: «Un warning, se poi vanno in ospedale gli si domanda se lo sono ancora»

Zaia e la ricetta contro i complottisti: «Un warning, se poi vanno in ospedale gli si domanda se lo sono ancora»
Zaia e la ricetta contro i complottisti: «Un warning, se poi vanno in ospedale gli si domanda se lo sono ancora»
di Simone Pierini
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Mercoledì 3 Giugno 2020, 13:39 - Ultimo aggiornamento: 19:49

C'è un altro che virus che è emerso in questi mesi difficili alle prese con la pandemia. È quella della disinformazione che ha scatenato le più strampalate e assurde teorie del complotto. Ha così ripreso corpo la figura del complottista, che emerge in particolari nei momenti di tensione, approfittando di difficoltà e dramma delle persone, il cultore di mosse oscure dei potenti contro il popolo fa proseliti e in questi giorni il fenomeno è nuovamente in auge. Esempio lampante sono le tesi deliranti (tra microchip e mercurio collegati al 5G...) promulgate sul palco dei gilet arancioni ieri in piazza del Popolo. 

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Il governatore del Veneto Luca Zaia ha così lanciato una provocazione, una ideale soluzione contro i complottisti. «Mi spiace che ci siano certi teorici, i complottisti ci sono dappertutto, persone che dicono che il coronavirus è una farsa e un'invenzione». Ha detto il presidente di Regione aggiungendo che «uno può anche iscriversi ufficialmente al complottismo però consegna alla sanità regionale il nome e il cognome e magari gli si affianca una warning». «Poi, se si reca all'ospedale - ha sottolineato Zaia - gli si chiede se è ancora un complottista prima di curarlo, potrebbe essere una modalità ovvero l'abdicazione del complottismo: uno si becca il coronavirus poi fa fatica a dire che è colpa dei marziani». «Lo dico - ha aggiunto - nel rispetto di chi ha perso la vita e nel rispetto di quanti si sono ammalati».

Già nella serata di ieri Zaia, a 'Fuori dal coro' su Retequattro, aveva affrontato il tema. «Io non mi riferivo ai gilet arancioni, qualcuno ha fatto un illogico abbinamento. In tutta sincerità, a me è stato chiesto cosa penso dei complottisti e ho detto che i complottisti, davanti a tutti questi morti, qualche riflessione la devono fare». «La verità è che il virus c'è - ha sottolineato Zaia -. Mi permetta di fare i complimenti al dottor Galli, mi dispiace non averlo in diretta sennò glieli avrei fatti, perché sottoscrivo tutto quello che dice, l'ho sempre stimato, ascoltato con attenzione. Mi lasci dire che lo avrei voluto nella mia squadra».

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