Yara, Massimo Bossetti e il premio alla sua poesia dal carcere: «Da sette anni penso al giorno in cui sarò fuori»

Bossetti ha partecipato ai progetti di scrittura con lo pseudonimo Nicolas Comi, il nome del figlio e il cognome della moglie

Massimo-Bossetti - Yara Gambirasio
Massimo-Bossetti - Yara Gambirasio
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Giovedì 18 Novembre 2021, 17:10 - Ultimo aggiornamento: 18:09

Terzo premio nel concorso letterario "Scrittori dentro 2021" a Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio della 13enne Yara Gambirasio. Bossetti dal carcere ha scritto una poesia «Da sette anni vivo nel buco» in cui descrive gli anni di detenzione e immagina il futuro fuori dalla prigione. 

L'associazione Artisti Dentro Onlus, che cura il contest, ha sottolineato al Tgcom24 che Bossetti partecipa ai progetti di scrittura con lo pseudonimo Nicolas (il nome del figlio) Comi (il cognome della moglie) «ma da quest'anno ha deciso di rivelarsi almeno nella pittura e arte culinaria». «Tra i partecipanti ai nostri concorsi - ha aggiunto la presidente dell'associazione - ci sono detenuti di tutta Italia tra cui nomi 'famosi' per la cronaca nera, come ad esempio Cesare Battisti, anche lui premiato nella narrativa».

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Ecco la poesia del muratore di Mapello, che inoltre ha vinto un premio di cento euro, diffusa in anteprima dal settimanale Oggi.

«C'è la mia branda, il mio sgabello il mio Gesù.

Alle pareti è appeso il resto della vita, almeno quello che rimane. Da sette anni conosco ogni crepa, crepe dei muri, dei pavimenti, crepe del mio cuore. Non so cosa, non so quanto troverò di fuori fuori da questo buco di cemento. Da sette anni parlo alle stelle alla luna, parlo ai miei cari, tentando così di evadere il dolore e la sofferenza... solo infiniti assordanti silenzi. Da sette anni penso al giorno che sarò fuori. Avrò bisogno di altri sette anni per aiutarmi a vivere».

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