Yara Gambirasio, i legali di Bossetti: «Respinta ancora la richiesta sui campioni di Dna». Lui: «La mia dignità calpestata»

I legali di Massimo Bossetti, muratore di Mapello in carcere dal 2014, non mollano: "Se pensano che la difesa abbandoni per stanchezza si sbagliano di grosso. Stiamo già lavorando al quinto ricorso"

Yara Gambirasio, i legali di Bossetti: «Respinta di nuovo la richiesta sui campioni di Dna»
Yara Gambirasio, i legali di Bossetti: «Respinta di nuovo la richiesta sui campioni di Dna»
2 Minuti di Lettura
Giovedì 27 Gennaio 2022, 15:01 - Ultimo aggiornamento: 15:29

La Corte d'Assise di Bergamo ha dichiarato inammissibile la richiesta di conoscere lo stato e il luogo di conservazione dei campioni di Dna oggetto di confisca, dopo l'annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione lo scorso 26 luglio 2021, in relazione alla richiesta degli avvocati di Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere dal giugno del 2014, condannato definitivamente all'ergastolo per l'omicidio della 13enne Yara Gambirasio.

Leggi anche > Licata, così il killer ha ucciso tutta la sua famiglia. Gli amici di Alessia, morta a 15 anni: «In classe poesie per lei»

In passato altre due volte i giudici orobici si erano espressi negativamente sulla richiesta di accedere e analizzare i campioni stessi. Lo hanno reso noto i legali Claudio Salvagni e Paolo Camporini nella trasmissione Iceberg di Telelombardia, in onda questa sera, che ha diffuso un'anticipazione.

«La Corte di Bergamo probabilmente pensa di essere superiore alla Corte di Cassazione, se i principi di questa vengono disattesi. Se pensano che la difesa abbandoni per stanchezza si sbagliano di grosso. Stiamo già lavorando al quinto ricorso - ha sostenuto l'avvocato Salvagni -.

Per noi è fondamentale conoscere questo stato di conservazione perché come è noto affinché si possano fare delle analisi sul dna occorre che questo sia stato conservato a temperatura costante e sotto lo zero cosi com'era custodito al San Raffalele di Milano prima della confisca».

«Sono confinato e trattenuto dentro a queste mura che ogni giorno mi stanno sempre più strette, continuo nel vedermi la dignità disconosciuta, disprezzata, calpestata e i miei diritti fondamentalmente ignorati e violati», ha scritto in una lettera alla trasmissione Bossetti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA