Più che soddisfatti i produttori di vino per la linea moderata scelta dall’Europarlamento che ha distinto tra uso e abuso di alcol e cancellato il riferimento al cancro sulle etichette delle bottiglie. Per la vicepresidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Susanna Crociani: «Una decisione diversa sarebbe stata assurda. Impossibile che la stessa istituzione che promuove il vino nel mondo possa allo stesso tempo demonizzarlo e applicargli un bollino nero».
Vice presidente Crociani quale contraccolpo avrebbe subito il settore?
«Un danno all’immagine per tutto il vino di qualità che sarebbe stato equiparato a un qualsiasi vino scadente o a un prodotto che effettivamente è cancerogeno. Per produrre una bottiglia ci sono controlli di qualità che partono dalla vigna, continuano in cantina e ci sono delle regole da seguire. Il vino fra l’altro non è solo un bene di consumo è un mezzo di promozione territoriale, un motore per l’economia.
Leggi anche > Bonus idrico, poche ore al clic day: come fare la domanda e aggiudicarsi i mille euro di incentivo
L'Europa rischiava quindi un autogol?
«Assolutamente. Se un turista viene in Europa oltre alle bellezze artistiche e paesaggistiche, è sicuramente attratto dalla moda, dal cibo e dal vino. Un calice rappresenta l’Italia, la Francia e molti altri paesi. Assimilare eccellenze a prodotti di bassa qualità avrebbe dato un’immagine scorretta del vino: un alimento che da sempre ha accompagnato le nostre tavole. Penso agli etruschi qui in Toscana, o ai romani che hanno impiantato vigne in tutta Europa».
E sull’abuso?
«E’ giusto che l’abuso di alcool venga combattuto, ma è impensabile mettere il vino allo stesso livello del fumo. La politica dei produttori in Italia è proprio quella di fare formazione tra giovani, per bere in maniera consapevole un prodotto di qualità. In alcuni paesi del nord Europa hanno grossi problemi di alcolismo, che è legato non al vino ma ai superalcolici. Ci sono tantissimi studi sulle proprietà del vino, sopratutto il vino rosso, proprietà anche antitumorali. L'importante è non abusare».
Come presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano che rappresenta 78 aziende, quale danno sarebbe stato per l'economia locale?
«Il Vino Nobile di Montepulciano è stato il primo ad ottenere la certificazione Docg ed ha un valore enorme. Non solo per la produzione delle 10milioni di bottiglie e le persone che lavorano nel settore, mille fissi e mille stagionali, ma per tutto l’indotto su cui il vino incide per oltre il 70%. E certamente anche per il turismo».
Che tipo di turismo attrae?
«C’è un turismo più consapevole, attento alla sostenibilità. Il Consorzio sarà certificato a breve come la prima realtà territoriale sostenibile in Italia. Ciò vuol dire attenzione al territorio, conservare la biodiversità e contro lo spreco di acqua. Tutti argomenti che interessano moltissimo i giovani».
Avete progetti per il consumo responsabile tra i giovani?
«A fine marzo si svolgerà un seminario sulla generazione Z, ragazzi tra i 20 e i 25 anni. Come si rapportano con il vino, qual è il loro modo di vedere questo prodotto; per creare un’attenzione con seminari e degustazioni che li possano preparare ad apprezzare il vino. Un’azione che stanno promuovendo tutti i produttori».