Crociani: «Bene decisione Ue. Scelta diversa avrebbe causato danno all’immagine per il vino di qualità»

«Il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano sarà certificato come la prima realtà territoriale sostenibile in Italia»

la vicepresidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Susanna Crociani
la vicepresidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Susanna Crociani
di Elena Gianturco
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 21:01

Più che soddisfatti i produttori di vino per la linea moderata scelta dall’Europarlamento che ha distinto tra uso e abuso di alcol e cancellato il riferimento al cancro sulle etichette delle bottiglie. Per la vicepresidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Susanna Crociani: «Una decisione diversa sarebbe stata assurda. Impossibile che la stessa istituzione che promuove il vino nel mondo possa allo stesso tempo demonizzarlo e applicargli un bollino nero».

Vice presidente Crociani quale contraccolpo avrebbe subito il settore?

«Un danno all’immagine per tutto il vino di qualità che sarebbe stato equiparato a un qualsiasi vino scadente o a un prodotto che effettivamente è cancerogeno. Per produrre una bottiglia ci sono controlli di qualità che partono dalla vigna, continuano in cantina e ci sono delle regole da seguire. Il vino fra l’altro non è solo un bene di consumo è un mezzo di promozione territoriale, un motore per l’economia.

E' uno dei simboli del Made in Italy, ma rappresenta tutta l'Europa».

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L'Europa rischiava quindi un autogol?

«Assolutamente. Se un turista viene in Europa oltre alle bellezze artistiche e paesaggistiche, è sicuramente attratto dalla moda, dal cibo e dal vino. Un calice rappresenta l’Italia, la Francia e molti altri paesi. Assimilare eccellenze a prodotti di bassa qualità avrebbe dato un’immagine scorretta del vino: un alimento che da sempre ha accompagnato le nostre tavole. Penso agli etruschi qui in Toscana, o ai romani che hanno impiantato vigne in tutta Europa».

E sull’abuso?

«E’ giusto che l’abuso di alcool venga combattuto, ma è impensabile mettere il vino allo stesso livello del fumo. La politica dei produttori in Italia è proprio quella di fare formazione tra giovani, per bere in maniera consapevole un prodotto di qualità. In alcuni paesi del nord Europa hanno grossi problemi di alcolismo, che è legato non al vino ma ai superalcolici. Ci sono tantissimi studi sulle proprietà del vino, sopratutto il vino rosso, proprietà anche antitumorali. L'importante è non abusare».

Come presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano che rappresenta 78 aziende, quale danno sarebbe stato per l'economia locale?

«Il Vino Nobile di Montepulciano è stato il primo ad ottenere la certificazione Docg ed ha un valore enorme. Non solo per la produzione delle 10milioni di bottiglie e le persone che lavorano nel settore, mille fissi e mille stagionali, ma per tutto l’indotto su cui il vino incide per oltre il 70%. E certamente anche per il turismo». 

Che tipo di turismo attrae?

«C’è un turismo più consapevole, attento alla sostenibilità. Il Consorzio sarà certificato a breve come la prima realtà territoriale sostenibile in Italia. Ciò vuol dire attenzione al territorio, conservare la biodiversità e contro lo spreco di acqua. Tutti argomenti che interessano moltissimo i giovani».

Avete progetti per il consumo responsabile tra i giovani?

«A fine marzo si svolgerà un seminario sulla generazione Z, ragazzi tra i 20 e i 25 anni. Come si rapportano con il vino, qual è il loro modo di vedere questo prodotto; per creare un’attenzione con seminari e degustazioni che li possano preparare ad apprezzare il vino. Un’azione che stanno promuovendo tutti i produttori».

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