Spostamenti vietati ma viaggi all'estero sempre consentiti: tutti i Paesi per cui si può partire. La conferma del Viminale

Covid, viaggiare all'estero è possibile (ma a determinate condizioni): la conferma del Viminale
Covid, viaggiare all'estero è possibile (ma a determinate condizioni): la conferma del Viminale
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Martedì 23 Marzo 2021, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 15:47

Il paradosso dell'emergenza Covid: spostarsi all'interno del territorio nazionale non è sempre possibile, ma viaggiare all'estero sì (anche se a determinate condizioni). Lo conferma una precisazione del Ministero dell'Interno, in risposta ad una specifica richiesta di Astoi Confindustria Viaggi, l'associazione che raccoglie il 90% dei tour operator italiani.

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Il dubbio, d'altronde, era emerso dalla contrapposizione tra la libera circolazione dei cittadini Ue stabilita dal Trattato di Schengen e le limitazioni, piuttosto eterogenee, imposte dall'emergenza nei vari paesi europei. Il Viminale ha spiegato che, anche nelle zone soggette a restrizioni, è consentito lo spostamento di viaggiatori che intendano recarsi all'estero in un paese aperto e fruibile per turismo, cioè uno di quelli inclusi nell'elenco C del Dpcm del 2 marzo 2021. Via libera quindi, anche a Pasqua, a viaggi verso Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse Far Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori extraeuropei), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (incluse Canarie, Ceuta e Melilla), Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra e Principato di Monaco.

Ci sono però determinate condizioni da rispettare. Per viaggiare all'estero è obbligatorio sottoporsi al tampone sia all'andata che al ritorno, oltre a prendere in considerazione il rischio di ritrovarsi alle prese con misure improvvisamente più restrittive (si pensi alla Germania che ha appena decretato un lockdown duro fino al 18 aprile).

Maggiori informazioni, a seconda del paese di destinazione, possono essere trovate sul portale 'Viaggiare Sicuri' del Ministero degli Esteri o su 'Re-Open Eu' dell'Unione Eurpea. Sempre in base al paese di destinazione e alla sua situazione epidemiologica, cambiano le regole da seguire. Vediamo quali sono.

In linea generale, il Dpcm attualmente in vigore prevede l'obbligo di presentare all'imbarco un certificato di tampone negativo da realizzare nelle 48 ore antecedenti al ritorno nel territorio nazionale. Una volta rientrati in Italia, occorre compilare un'autodichiarazione e informare l'Asl competente. Per chi rientra o ha transitato, nei 14 giorni precedenti l'ingresso in Italia, in paesi come Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, Ruanda, Singapore e Thailandia, è prevista di default una quarantena di 14 giorni, anche senza sintomi.

Anche all'interno del continente europeo, le regole e le limitazioni sono piuttosto variegate e complesse. La Svizzera, ad esempio, richiede un tampone molecolare negativo da effettuare non oltre 72 ore prima dell'ingresso nel paese ma anche l'obbligo di quarantena di dieci giorni (che può essere interrotto a partire dal settimo giorno in caso di test negativo, anche antigenico rapido). Nella black list ci sono tredici regioni attualmente bandite (Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Toscana, Umbria e Veneto), ma non la Lombardia. C'è poi l'obbligo della registrazione dei propri dati sul portale dedicato a tutti coloro che entrano nel paese per turismo, anche con mezzi di trasporto pubblico.
Il Regno Unito prevede invece un test Covid negativo effettuato nei tre giorni prima della partenza, la compilazione di un apposito modulo due giorni prima di partire (con tutti i dati per essere contattati), l'isolamento fiduciario di 10 giorni, l'obbligo di effettuare due test anti-contagio (il secondo e l'ottavo giorno di isolamento) da prenotare e pagare (al costo di 210 sterline) prima dell'ingresso nel Regno Unito.
La Spagna, invece, richiede l'obbligo di presentare un tampone molecolare negativo nelle 72 ore precedenti l'ingresso da ogni paese Ue, ma non l'obbligo di quarantena. Tali limitazioni valgono per tutti i passeggeri italiani, tranne chi arriva direttamente da Sicilia e Sardegna. C'è però l'obbligo di registrarsi e compilare il formulario di salute pubblica sul sito o sulla app Spain Travel Health-SPTH. Va infine considerato che, fino al 9 maggio, vige un protocollo secondo cui le Comunità Autonome spagnole possono liberamente introdurre misure più restrittive alla mobilità, anche tra città e quartieri.

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