Viadotti, a rischio crollo quasi 6mila strutture. Il presidente dell'Upi de Pascale: «Finora nulla è stato fatto»

Viadotti, a rischio crollo quasi 6mila strutture. Il presidente dell'Upi de Pascale: «Finora nulla è stato fatto»
Viadotti, a rischio crollo quasi 6mila strutture. Il presidente dell'Upi de Pascale: «Finora nulla è stato fatto»
di Mario Landi
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Martedì 26 Novembre 2019, 07:55 - Ultimo aggiornamento: 08:25
Quasi seimila viadotti, ponti o gallerie (di cui duemila di «priorità 1») mostrano la necessità di interventi urgenti sulle strutture. Ma ci sono anche altre 14 mila opere su cui procedere con indagini tecnico diagnostiche urgenti per scongiurare il rischio-crollo. Sono dati choc quelli del report realizzato dall’Unione province italiane (Upi) a partire dall’agosto del 2018, all’indomani della tragedia del ponte Morandi, quando venne chiesto un monitoraggio urgente sugli oltre 30.000 opere in gestione.

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Dati che tornano d’attualità dopo il crollo del viadotto dell’A6 per un frana nel savonese e che segnalano come le maggiori criticità siano equamente distribuite tra Nord e Sud, con Lombardia e Puglia come regioni al vertice della necessità di interventi. «In poche settimane consegnammo al Ministero delle Infrastrutture un quadro da cui emergeva la necessità di intervenire su 5.931 strutture, su cui avevamo già pronti i primi progetti, e di procedere con indagini tecnico diagnostiche urgenti su 14.089 opere. Ma nulla è stato fatto», ha commentato il Presidente dell’Upi, Michele de Pascale. Che aggiunge: «Eppure le Province continuano ad essere sottoposte ad un assurdo blocco di assunzioni che non ci permette di avere personale tecnico specializzato: ingegneri, progettisti, tecnici, indispensabili per far procedere rapidamente gli investimenti. Un blocco frutto del pregiudizio contro le Province che non fa che riflettersi sui servizi ai cittadini, sulla loro incolumità e sicurezza: speriamo sia positiva l’apertura del ministro Paola De Micheli. 

Le Province hanno infatti chiesto a Governo e Parlamento l’accesso al fondo per le progettazioni, oggi ad esclusivo appannaggio dei Comuni. Un fondo di 2,7 miliardi per 15 anni. Ma sono proprio Province e Città metropolitane, ad avere in gestione 7.400 scuole superiori, 130 mila chilometri di strade e 30.000 ponti. Nell’elenco dell’Upi la Lombardia è al primo posto per le opere che necessitano di interventi (877), seguono Puglia (728), Toscana (632), Emilia Romagna (545), Campania (532), Piemonte (507). Il Lazio conta 175 strutture da revisionate, il Veneto (240) e la Liguria (259).

VENEZIA, RIMBORSI CONTROLLATI DALLA GDF. «Sarà possibile completare la procedura esclusivamente online, il tutto per accelerare i tempi di rimborso, e ci saranno tanti sportelli per agevolare cittadini e imprese». Il commissario di governo per la gestione dell’emergenza acqua alta nonché sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, annuncia l’avvio delle richieste di risarcimento per i danni subìti in laguna a causa del maltempo. «Tutte le richieste verranno attentamente controllate dalla Guardia di Finanza», ha aggiunto Brugnaro. 
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