Nubifragi a Verona e provincia: ancora pioggia, vendemmia a rischio. Dichiarato lo stato d'emergenza

nubifragio a verona
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Domenica 2 Settembre 2018, 10:34 - Ultimo aggiornamento: 14:03

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha firmato oggi, domenica 2, il decreto per lo stato di crisi a Verona e nelle zone della provincia scaligera colpite dai violenti nubifragi tra il tardo pomeriggio e la serata di ieri e poi durante la notte e nella mattinata di oggi, che hanno creato danni ad abitazioni, impianti, opere pubbliche e strutture industriali e produttive. Tra i comuni più colpiti oltre alla zona est di Verona, Negrar in Valpolicella, la zona nord di Verona, Monteforte d'Alpone, Zevio, San Martino Buonalbergo, Bovolone, Quinzano, Avesa, Arbizzan. Ai pompieri sono arrivate otre 180 chiamate di aiuto da ieri pomeriggio, ancora 50 gli interventi da verificare e portare a termine.  A Bovolone un uomo è rimasto bloccato con la sua auto in un sottopasso ferroviario allagato ma è riuscito a mettersi in salvo.

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Le situazioni più pesanti riguardano l'Est e la Valpolicella, due zone a forte vocazione vinicola. «In questo momento è prematuro fare la stima dei danni, ma certamente l'apprensione è alta», ha detto il sindaco di Soave, Gaetano Tebaldi. Nella frazione di Costeggiola una decina di famiglie si sono ritrovate le abitazioni invase dall'acqua, che è arrivata a sfiorare i due metri di altezza. Almeno altre trenta famiglie sono state colpite da allagamenti. Sono all'opera due squadre della Protezione civile, il personale del comune e la Polizia municipale. Il fiume Tramigna defluisce in maniera regolare ed è stata aperta la discarica per conferire il materiale alluvionato. Verso la frazione di Fittà sono caduti 180 mm di acqua e si sono verificate alcune frane. Pesanti problemi a Monteforte d'Alpone, che nel 2010 è stata colpita assieme a Soave dall'alluvione di Ognissanti e poi da altre due successive inondazioni.

Decine i garage e gli scantinati invasi dall'acqua, molte strade sono impraticabili e si sono verificate delle frane. In poco più di tre ore il livello dell'Alpone si è alzato di quasi un metro e mezzo. Il sindaco Gabriele Marini ha attivato l'unità di crisi con il supporto anche dei tecnici del Consorzio di bonifica Alta pianura veneta. Il picco di precipitazioni si è registrato a Santa Maria di Negrar, in Valpolicella, dove sono caduti 178 mm di acqua in poco più di due ore
. A rischio la vendemmia di Amarone.


«Chiederemo al governo - afferma Zaia in una nota - non soltanto la dichiarazione dello stato di emergenza ma anche una attenzione particolare a cittadini e imprese. Ho seguito per tutta la notte, in costante contatto con l'assessore alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, l'organizzazione della macchina dei soccorsi, la mobilitazione e la dislocazione delle squadre dei volontari regionali, che hanno risposto come sempre con entusiasmo e professionalità. Oggi le 36 squadre già operanti sui territori saranno ulteriormente rafforzate, mentre anche i Vigili del Fuoco, che non ringraziamo mai abbastanza, sono operativi con squadre provenienti anche dalle province vicine».

Il decreto sullo stato di crisi, precisa la Regione, resterà «aperto» per consentire ai sindaci di completare il censimento dei danni a opere pubbliche, infrastrutture, privati e imprese.
Disagi si sono verificati anche in altre località del Veneto, ma di minore entità. Nel Veronese, dove ieri si erano registrati i maggiori disagi a causa di un violento nubifragio, è continuato a piovere nella notte, con allagamenti in direzione della Valpantena. 

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