Omicron, 33 casi in 9 Paesi Ue. Summit del G7 per arginarla

Ma l'Iss frena: "Nessuna evidenza che provochi una malattia più grave. Il vaccino scudo efficace"

Omicron, 33 casi in 9 Paesi Ue. Summit del G7 per arginarla
di Greta Posca
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Martedì 30 Novembre 2021, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 10:17

Il nostro paziente zero, il 48enne di Caserta, sue moglie e i suoi due figli. E casi a macchia di leopardo in tutta Europa: sono 33 casi i casi confermati di variante Omicron segnalati in Europa. Lo ha reso noto il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc). Omicron sta diventando una psicosi mondiale, prima ancora che la sua elevata contagiosità sia effettivamente confermata. La variante di origine sudafricana è stata al centro di un vertice straordinario tra i Paesi del G7, Italia compresa.

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I CASI NELLA UE. Le segnalazioni sono arrivate da nove Paesi: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo.

A Lisbona 13 casi sono relativi ad altrettanti calciatori della squadra del Belenenses, contagiati da un giocatore tornato dal Sudafrica. Tutti i casi confermati nella Ue hanno una storia di viaggi in Paesi africani. Nessuno però è grave: solo asintomatici o con sintomi lievi.


IL SUMMIT G7. La minaccia posta dalla nuova variante Omicron «richiede un'azione urgente». Per questo ieri i ministri della Sanità dei Paesi del G7 si sono riuniti in via straordinaria per discutere le strategie di contenimento della diffusione di una varinate ritenuta «altamente trasmissibile». I ministri hanno riconosciuto la «strategica importanza di assicurare l'accesso ai vaccini». «L'identificazione della variante Omicron nell'area meridionale dell'Africa - ha detto il ministro della Salute Speranza - conferma l'urgenza di fare di più per vaccinare la popolazione dei Paesi più fragili, ci sarà bisogno del ruolo di coordinamento di Onu e Oms».


L'ISS. L'Istituto superiore dei sanità frena però sull'allarmismo crescente intorno alla nuova variante: i nostri esperti rilevano che «non ci sono ancora evidenze che l'infezione con Omicron causi una malattia più grave rispetto alle altre varianti». Lo scudo più efficace continua ad essere il vaccino.

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