Variante inglese, a Pescara molti 30enni con sintomi gravi. L'esperto: «Tra 15 giorni sarà prevalente in tutta Italia»

Variante inglese, a Pescara molti 30enni con sintomi gravi. L'esperto: «Tra 15 giorni sarà prevalente in tutta Italia»
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Martedì 16 Febbraio 2021, 10:42

La variante inglese del Covid spaventa l'Italia. A Pescara la maggior parte dei nuovi contagi sono dovuti proprio a questo nuovo ceppo del virus che sembra essere più aggressivo anche verso i giovani e con un maggiore tasso di letalità. Preoccupa la situazione in diverse aree dell'Abruzzo dove sono state create delle zone rosse, ma il rischio che possa diffondersi a livello nazionale è concreto e spaventa.

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Per ora in Abruzzo reoccupa l'area metropolitana, dove dilaga la variante inglese, a cui, secondo le ultime stime del laboratorio di Genetica molecolare dell'Università di Chieti, è riconducibile il 65% dei contagi, percentuale in aumento rispetto ai giorni scorsi. «La variante è ora dominante», afferma il direttore della struttura, Liborio Stuppia, secondo cui nella zona serve un "lockdown duro". Si tratterebbe di una delle aree d'Italia in cui la variante sta circolando di più. Molti dei nuovi contagiati sono soggetti giovani che si trovano comunque in gravi condizioni, tanti anche under 19 infettati.

La situazione è abbastanza delicata anche in Ubria e in altre regioni e questo ha messo in allerta gli esperti che temono che quanto sta accadendo nelle singole regioni possa diventare un problema nazionale. L’epidemiologo Alessandro Vespignani in un’intervista a Repubblica ha affermato che entro la fine di febbraio la variante inglese sarà quella dominante in tutta Italia. «Arriverà a essere prevalente, grazie alla maggiore capacità di infettare», ha affermato e poi ha aggiunto: «Sars-Cov-2 e la variante inglese diventeranno tutt’uno. Per i ceppi del passato ci sarà sempre meno spazio». Poi agginge: «Il ceppo britannico ci renderà la vita più dura e le misure tradizionali potrebbero non bastare». La soluzione che propone Vespignani è di mantenere l'Rt basso: «Se riusciremo a mantenerlo basso, la situazione resterà contenibile. Ma è adesso che è importante agire. Le prossime due settimane saranno quelle che probabilmente vedranno raddoppiare la prevalenza dal 25% al 50%. La curva dei nuovi positivi per il momento ci sembra piatta o quasi, ma dobbiamo stare molto in allerta. Quando vedremo i contagi risalire rapidamente, sarà troppo tardi».

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